Leggere insieme: sfogliare un libro è come coltivare un seme

Proponiamo alcuni consigli di Valeria Lanzeni, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, rivolti alle famiglie e in generale ad adulti che hanno bambini da gestire in casa in questo periodo di emergenza a causa della pandemia. La prima puntata qui, la seconda qui.

Una bellissima attività di condivisione di tempo con vostro figlio che i genitori possono iniziare a svolgere quando è ancora molto piccolo è leggere.
La lettura dovrebbe iniziare quando il bambino non è ancora nato. Vi sono studi che dimostrano come la lettura ad alta voce, da parte delle madre, sia capace di calmare il bambino ancora in utero. Di conseguenza si avrà un reciproco rilassamento.
La lettura va coltivata negli anni. È un’occasione per stimolare la creatività e calmarsi scoprendo i meravigliosi mondi letterari che si celano tra le righe dei libri.
Esistono differenti tipi di libri adatti anche a chi ancora non ha imparato l’arte di leggere. Possiamo trovare libri solo con immagini, perfetti per essere descritti (nei minimi dettagli, i bambini sono molto attenti) da voi o dai vostri bambini più piccoli. Oppure libri scritti in Comunicazione Aumentativa (utilizzati spesso negli asili e reperibili anche in biblioteca), dove per ogni parola vi è un simbolo di riferimento. I bambini dopo la lettura da parte di un adulto riescono ad interpretare questi simboli e riproporre il testo scritto.

Giochi di memoria: descrivere le immagini

Questo gioco di lettura e di memoria piace molto ai più piccini, per questo motivo vi chiedono di rileggere i soliti libri che conoscente entrambi benissimo. Per non farvi prendere dalla noia vi consiglio di ribaltare la situazione, chiedete a vostro figlio di leggere il libro per voi, non correggetelo se sbaglia, ma lasciatevi cullare dalla sua voce e godetevi questo momento di relax.
Quando il bambino cresce e siamo ormai alle elementari, molti genitori affermano che non ha voglia di leggere, non gli piace, preferisce guardare la tv. Certo una storia raccontata e con molte immagini, come può essere un film o un cartone è più facile da comprendere, ma non lascia spazio alla fantasia. Perciò non dovete demordere e non rinunciate alla lettura.
Nella vita non tutto ci arriva in modo facile e imparare a leggere è una piccola fatica, ma che paga tanto per il resto della vita.
Vi lascio così qualche mio piccolo consiglio.
Per i bambini che frequentano i primi anni delle elementari è bene mantenere costante la lettura, essendo un’abilità da poco acquisita. Cercate perciò di inserirla all’interno della vostra routine giornaliera e in una fascia oraria scolastica, in modo che “le energie attentive” restino vincolate nei periodi di tempo prestabiliti.
Scegliete poi libri che rispecchino gli interessi, come argomento o con immagini molto attrattive.

Letture alternate: sono più coinvolgenti

Se il bambino sa leggere da solo e vi dimostra di non aver voglia potete alternarvi (1 pagina per uno), si sentirà più coinvolto e sarà più attento.
Man mano si cresce è sempre bene tenere la lettura in una precisa fascia oraria della giornata (se non vi è possibile quotidianamente stilate determinanti giorni della settimana).
Cercate anche di stabilire un luogo per la lettura, in modo che il cervello possa associare posto-ora al momento di lettura e tutto verrà più automatico. Il letto non è sempre la location migliore, perché quando ci avviciniamo il nostro cervello pensa all’azione che svolge prevalentemente in quel luogo, ovvero dover dormire.
In un primo periodo la richiesta di dover leggere verrà da voi adulti, ma vedrete che dopo qualche tempo che vostro figlio avrà appreso la time-table stilata, potrà diventare un’attività automatica.
Infine è ben ricordare che i bambini leggono se vedono adulti altrettanto interessati alla lettura. Il modelling è una delle più forti azioni che invoglia l’apprendimento.
Prendetevi del tempo per voi cari genitori, mettetevi seduti e leggete riviste, vecchi libri, grandi classici, valgono anche le istruzioni del telecomando. Dimostrate al vostro bambino che avete qualcosa da fare e che è una cosa importante! Né darà importanza anche lui/lei e vedrete che sentirete meno il nome “mammaaa” o “papàaa” durante quel momento.
Magari diventerà un valido interesse, che permarrà nel corso della vita vostra e dei vostri figli.