I bimbi, dal lockdown all’attesa delle proposte estive per scoprire una nuova socialità.

“Forza bimbi, dai che usciamo”. Niente. Giocano e ridono come pazzi tra biglie, castelli di carta, peluches. Sarà il post-quarantena, sarà che ormai ci siamo dimenticati delle forsennate corse a incastro tra scuola, sport e impegni d’ogni tipo. Fatto sta che qualche domanda te la poni. Possibile che sia diventato così difficile trascinarli fuori di casa? Non vedevi l’ora di rivivere la natura, di fare passeggiate, di inventare per i tuoi bambini nuove avventure all’aperto. E invece loro ne farebbero volentieri a meno. Così provi a documentarti, a leggere, a capire.

7 bambini su 10 sono regrediti durante il lockdown“, leggi sui giornali. “Per i bambini under 6 anni, i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno (paura del buio, risvegli notturni, difficoltà di addormentarsi) e ansia (inquietudine, ansia da separazione)”. Mah, i tuoi bambini ti sembra stiano benone. Ecco, forse hanno giusto un po’ d’irritabilità. Parecchia, irritabilità. Sì.

“Il dolce lockdown dei bambini: sempre con mamma e papà, più sereni e più sani”. Ecco no, questi titoli proprio no, va bene tutto ma parlare di “dolce” quarantena per i bambini ti sembra quanto meno azzardato.

E quindi, dove sta la verità? Forse, come spesso succede, nella via di mezzo. Il lockdown ci ha fermati, sotto ogni punto di vista. Ci siamo riappropriati del tempo, dello stare insieme, dell’imparare a divertirci anche senza uscire. Col rischio poi, però, di far fatica a entrare ora in una dimensione di socialità che non è quella di prima.

Li hai portati al parco, i tuoi bimbi. Ma ti sei trovata a litigare con loro, perché hai scoperto che ancora oggi, nel tuo Comune, i giochi sono blindati. “Non si usano se il Comune non può garantire che vengano sanificati dopo il loro utilizzo”, ti ha spiegato un poliziotto intento a risistemare il nastro di barriera che qualcuno aveva strappato.

Li hai portati in biblioteca, ma si entra uno alla volta e la poesia dello stare con calma a sceglier libri evapora. Gli amichetti…beh, quelli non siamo ancora riusciti a rivederli. E poi chissà, forse è semplicemente colpa tua. Che sei stanca, che non riesci più a imporre regole e ritmi. Che li assecondi troppo.

Così ora punti tutto, con grande attesa, sulle proposte estive adatte alla loro età: almeno per qualche settimana (perché non è che i soldi a disposizione siano tanti) rivivranno una dimensione di gruppo. Correranno, giocheranno, litigheranno. Ritroveranno il senso del tempo, andranno a letto stanchi.

Speri. Sì, perché ormai di certezze ne hai poche. Non sai come e quando torneranno a scuola, non sai se riuscirete ad andare qualche giorno in vacanza. Punti tutto su di loro. Senza dubbio più adattabili di te, più coraggiosi, più capaci di trovare il bello in ogni cosa che fanno.