Lavoro: nel 2019 oltre 37 mila neomamme hanno dato le dimissioni

Lavoro: secondo l’ispettorato, nel 2019 oltre 37mila neomamme hanno dato le dimissioni. Nel corso del 2019, sono state 37.611 le lavoratrici madri che si sono dimesse dal lavoro, rappresentando circa il 73% dei 51.558 provvedimenti di convalida emessi, percentuale equivalente a quella rilevata l’anno precedente (35.963, pari al 73%). I lavoratori padri interessati alle convalide sono stati 13.947 (a fronte dei 13.488 del 2018), in percentuale (27% del totale) quindi anch’essa invariata rispetto al 2018. Sono alcune dei dati contenuti nella “Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri” relativa al 2019 e diffusa oggi dall’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl).

Dimissioni in crescita dal 2018


Rispetto ai 49.451 del 2018, complessivamente sono stati emessi il 4% in più di provvedimenti.
Anche lo scorso anno, ha trovato conferma la prevalenza (oltre il 98% del totale) delle convalide relative a dimissioni, censite in numero di 50.674 (a fronte delle 47.410 del 2018) di cui: 49.008 per dimissioni volontarie (oltre 95%) e 1.666 per giusta causa (oltre 3%). Residuale è rimasta la categoria delle risoluzioni consensuali, pari a 884 (circa il 2%), in decremento rispetto alle 2.041 dell’anno 2018.

Le più fragili sono le mamme giovani

Le convalide hanno prevalentemente interessato lavoratrici e lavoratori di nazionalità italiana. Il loro numero, pari a 43.101 (in aumento rispetto ai 41.335 del 2018), equivale infatti a circa l’84% del totale (percentuale in linea con quella del 2018). Come per gli anni scorsi, contenuti sono stati i dati relativi agli extracomunitari, pari a 5.428 (5.309 nel 2018) ed ai cittadini comunitari, pari a 3.029 (2.807 nel 2018), il cui numero equivale, rispettivamente, a oltre il 10% e a circa il 6% del totale.
Sotto il profilo dell’età delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, ha trovato conferma la maggiore concentrazione dei provvedimenti – in misura del 75% del totale – nelle fasce di età “da maggiore di 34 fino a 44 anni” (20.427, a fronte dei 20.102 del 2018) e “da maggiore di 29 fino a 34 anni” (17.952 a fronte dei 16.495 del 2018), per un totale complessivo di 38.379 (a fronte dei 36.597 del 2018).