“Il dubbio”: installazione d’arte di Francesco Daminelli a Pognano

L'installazione di Francesco Daminelli a Pognano. Foto di Giovanni Diffidenti

L’artista Francesco Daminelli presenta l’installazione dal titolo “il dubbio” nella chiesina del Ravarolo di Pognano (Bergamo). L’inaugurazione è prevista per domenica 28 giugno, alle ore 20,00. Si consiglia di parcheggiare le autovetture presso il parcheggio del cimitero di Pognano e percorrere i restanti 200 metri a piedi lungo la strada che fiancheggia il cimitero per raggiungere la sede dell’installazione.  Per visitarla è necessario prendere un appuntamento con l’artista contattando il numero 3668718463.

Con l’opera “Il dubbio” Francesco si racconta di nuovo e mette a nudo la parte più intima di sé. Non è la prima volta che ciò succede: per coloro che seguono la produzione dell’artista spesso compaiono elementi simbolici che raccontano storie analoghe come, anche in questo caso, la stilizzazione dei due generi umani, il maschile ed il femminile posti in primo piano. Frequente è anche l’esposizione di opere che richiamano alla mente di chi osserva la rappresentazione del “libro”.
Ecco quindi che riemerge il solco seguito da Francesco nelle sue installazioni che esplorano l’origine della vita e la necessità della conoscenza. E’ su questo secondo aspetto che è concentrata la mostra “il dubbio”: l’artista ci offre una soluzione -un proprio punto di vista per stimolare l’osservatore ad abbandonare i propri pregiudizi e i luoghi comuni ma a ricercare la “verità dell’origine della vita” nella “conoscenza”. Il libro è il simbolo della storia dell’uomo che vuole migliorare sé stesso, che vuole capire, che vuole confrontarsi e che lascia traccia di sé e dei suoi pensieri. Ecco: il libro rappresenta la fonte della conoscenza dell’uomo moderno che fa propria la “tradizione orale” degli antichi e che vuole comunicare con i propri simili.
Sicuramente il luogo scelto per questo nuovo allestimento amplia il significato dell’opera in senso stretto e l’artista riesce a dare corpo all’insieme dei propri pensieri. Il luogo scelto è appartato ed isolato nella campagna, decrepito ed incolto, quasi selvaggio ma che aiuta il visitatore a lasciare da parte le proprie tribolazioni, a spogliarsi del proprio quotidiano per immergersi nelle suggestioni che l’opera propone. Il luogo dell’allestimento è parte dell’opera stessa, è il contenitore, la scatola segreta entro la quale l’artista racchiude i propri pensieri.
Non rimane quindi che addentrarci nel viottolo che introduce il visitatore nell’intimità di Francesco facendoci accompagnare dai profumi della campagna, dal gorgoglio brillante dell’acqua che scorre nelle vicinanze e dal canto degli uccelli per poi varcare la soglia della chiesina del Ravarolo a Pognano e prendere tempo, mettersi comodi e fermarsi di fronte all’armonia che contenitore e contenuto evocano, all’armonia dell’antico e del contemporaneo mirabilmente fusi in un tutt’uno.
Ecco quindi che vale la penna farsi trasportare dalla bellezza dell’insieme e dalle domande che inevitabilmente, come nuvole che lentamente percorrono un cielo sereno, passano per la mente e chiedersi se piace, cosa ci dice, che messaggio l’artista vuole che si colga. E poi chiedersi se inevitabilmente l’opera di un artista ci debba smuovere sentimenti e riflessioni o se, a volte, sia valore in sé la semplice rappresentazione ed evocazione della bellezza e dell’armonia.
Questa è una costante nella produzione artistica di Francesco che travalica la bellezza di ciò che si osserva per interrogare l’uomo sul significato del proprio esistere, della propria origine e del proprio fine.

Giorgio Luzzana