Dal Perù al Brasile: addio a padre Taddeo Pasini, una vita in missione nelle periferie

Cresciuto a Bondo Petello, della famiglia religiosa dei monfortani, è morto a Redona, dove era rientrato da una settimana

Una vita a servizio della causa missionaria. Prima in Perù, poi in Brasile. Sempre in realtà periferiche, popolose e povere. Stroncato da un tumore, sabato scorso è mancato padre Taddeo Pasini. Si trovava a Redona, presso Villa Montfort (la casa madre del suo Ordine): lì era tornato da una settimana con un volo umanitario partito da Lima (Perù).
Nato nel ’52 a Gromo, ma cresciuto a Bondo Petello di Albino, padre Taddeo è ordinato sacerdote nel marzo del 1982. Nell’ottobre dello stesso anno parte per la missione. Destinazione Perù. Nel Paese andino opera principalmente a Huánuco, comunità di 30 mila abitanti alle porte dell’Amazzonia, e Huaycán, popolosa baraccopoli (150 mila abitanti) nei pressi di Lima, alla cui fondazione – il 15 luglio 1984 –  partecipa di persona. 
In 35 anni di missione in Perù, il monfortano bergamasco realizza diversi progetti. Tanto in campo religioso quanto sul terreno della promozione umana. Una cattedrale (a Huaycán), tante chiese e case di comunità, un centro medico, spazi di gioco e asili, adozioni a distanza, containers e casette per le famiglie povere.
Determinanti, in tal senso, gli aiuti dei volontari italiani. Soprattutto bergamaschi. Grazie all’impegno dei muratori seriani, tra cui anche il fratello piastrellista, è stata eretta la cattedrale di Huaycán. A Huánuco, invece, è stata aperta una struttura a due piani, dedicata alla memoria del volontario Angelo Longhi, bergamasco di Tribulina (Scanzorosciate): si tratta di un centro diurno per persone di ogni età, in particolare bambini e giovani, con disabilità fisiche o ritardi mentali.
Successivamente padre Taddeo viene destinato, per 3 anni, ad una parrocchia alla periferia di San Paolo del Brasile, prima di tornare in Italia per un periodo forzato di cure. Nel 2018 è di nuovo in Perù, dove ha vissuto a fianco della sua gente i difficili mesi della pandemia. A causa dell’aggravarsi della malattia, una settimana fa ha fatto ritorno a Bergamo, tramite un volo organizzato dall’Ambasciata.
«Al termine della tua vita, Taddeo, Gesù ti ha accolto, come aveva promesso – scrivono con commozione i volontari del gruppo Amici di padre Taddeo -: “Vieni, benedetto dal Padre mio, hai dato da mangiare a chi aveva fame, da bere a chi aveva sete, hai rivestito gli ignudi, curato i malati, hai ospitato lo straniero, visitato i carcerati” (Sal. 112,6). Tu ai poveri non hai dato qualcosa, hai donato la vita. Grazie Taddeo. Eterno sarà il ricordo del giusto».
Il rito funebre sarà celebrato alle ore 10 di lunedì 6 luglio, presso il santuario Maria Regina dei Cuori, all’interno della casa monfortana di Redona.  La salma verrà poi trasportata nella chiesa parrocchiale di Albino, dove alle ore 15 si terrà un secondo rito funebre. Padre Taddeo sarà sepolto nella Cappella dei Sacerdoti del cimitero di Albino.