Val Gandino: cinque oratori in rete con il territorio per l’Estate Ragazzi

Cinque parrocchie con i rispettivi comuni che collaborano per realizzare l’Estate Ragazzi: in Val Gandino è successo proprio questo. Tutto è nato dalla creazione del COE, il Centro Operativo Educativo, che ha messo in rete le diverse realtà educative del territorio per un’estate dedicata ai ragazzi. Il progetto Summerlife ha preso vita grazie a volontari ed esperti che si sono messi in gioco per il bene della comune. La parola d’ordine? Collaborazione: l’ingrediente che sta alla base di tutto.

Grazie al COE, parroci, assessori e degli esperti esterni hanno potuto confrontarsi sedendosi allo stesso tavolo– spiega Alessandra Bonandrini, coordinatrice dell’oratorio di Casnigo-. L’obiettivo comune era quello di creare una proposta estiva per tutti i ragazzi della Val Gandino”. Il progetto è stato poi coordinato da don Manuel Valentini, responsabile della pastorale giovanile della Val Gandino, con lo scopo di far interagire le diverse realtà educative. “Enti, comuni, associazioni, parrocchie e tutti i volontari sono stati coinvolti per proporre ai ragazzi un’esperienza dal forte valore educativo -prosegue Alessandra-. Insieme abbiamo potuto offrire anche dei momenti di svago come giochi e laboratori”.

Il lavoro che si sta facendo è un grande segno di ripartenza che incoraggia le comunità coinvolte. “La rete che è stata messa in atto per creare il progetto è frutto di un lavoro già svolto in precedenza. Negli scorsi anni, la collaborazione tra gli oratori e gli enti del territorio puntava a seguire la fascia degli adolescenti. Nell’estate post Covid, la collaborazione tra gli oratori e gli enti della val Gandino ha ampliato il suo raggio d’azione raggiungendo tutte le fasce d’età”.

Il lockdown è stato un periodo che ha messo a dura prova tutte le realtà, ma ha aperto gli occhi su tante sfide del quotidiano. La quarantena ci ha insegnato che da soli non ce la si può fare e la risposta più concreta è il fare rete. “Quest’estate particolare ci ha dato l’occasione di potenziare una rete già attiva -conclude Alessandra-. La speranza è che tutto questo possa avvicinare ancora di più i ragazzi con delle esperienze che facciano del bene a loro e a tutto il territorio”.

La domanda, o meglio la sfida alla quale tanti territori come della val Gandino dovranno far fronte ora è: finita l’emergenza, riusciremo a continuare a fare educazione insieme? La risposta si scoprirà solo mettendosi in gioco, ancora una volta, con la volontà di collaborare per il bene della comunità.