Social week con le Acli: giovani alla scoperta di Bergamo e delle sue comunità

Laboratori alle officine Tantemani, uno dei luoghi della "Social week"

Oltre alla fragilità, durante i mesi peggiori della pandemia, a Bergamo soprattutto, ma non solo, è stata riscoperta la prossimità: chi e tutto ciò che fino a poco tempo prima, forse o proprio per la sua vicinanza, davamo per scontato, sicuri che ci sarebbe stato per sempre, è diventato drammaticamente precario e, per questo, ha acquisito un nuovo valore, rivelandosi sempre più prezioso.

La riscoperta della prossimità, del vicino, si è poi declinata in molteplici aspetti del nuovo quotidiano, tra cui anche lo stile con cui trascorrere i mesi estivi. Dallo smanioso desiderio di andare lontano per conoscere l’altro, ci si è avvicinati ad un turismo di prossimità, fatto dell’incontro con chi è davvero vicino, anzi, addirittura accanto. Ci si è riscoperti prossimi vicendevolmente e per questo curiosi di incontrare chi e ciò che ci sta accanto. L’estate 2020 sta diventando così unica rispetto alle precedenti di questo millennio per essere un’estate vicina, in cui siamo, se volessimo utilizzare uno degli ormai immancabili hashtag, #turistiacasanostra, in cui ri-scoprire e lasciarsi meravigliare da ciò a cui prima non avevamo mai prestato abbastanza attenzione. E, proprio l’attenzione per i prossimi, ha spinto le ACLI Provinciali di Bergamo a organizzare durante questa settimana (27 luglio – 2 agosto, ndr), la Social Week: una settimana dedicata ai giovani dai 16 ai 30, in alternativa alle proposte estive degli anni scorsi, e «scoperta del territorio di Bergamo e delle sue comunità». Sette giorni durante i quali la proposta delle ACLI è quella di promuovere l’incontro dei giovani con realtà cittadine e territoriali, note, ma non sempre conosciute da vicino, portatrici di temi su cui riflettere per un’autentica ricostruzione della fragile società post-pandemica: l’inclusione, sperimentata dall’incontro con le cooperative della Valle Seriana, Cooperativa San Martino, Cooperativa Serena e Associazione Risma11 Multifactory; la fragilità, lavorativa, ma non solo, incontrata negli spazi di  ONP Bistrò, Officine Tantemani e Caritas Bergamo; la marginalità, vissuta a Zingonia dalla  Cooperativa Il Pugno Aperto; infine, la legalità, quotidianamente vissuta da Libera Bergamo. Gli ultimi tre giorni della settimana saranno, invece, dedicati al servizio, all’imprenditorialità e alla grata contemplazione delle montagne bergamasche: da Costa Serina al rifugio Ca’ San Marco, passando per Dossena e la Cooperativa Sociale I raìs, Camerata Cornello, Mondo Asino, l’Azienda Agricola AgriRoby e il rifugio Madonna delle Nevi.

«L’idea della Social Week è nata durante i mesi di distanziamento, in cui, alla luce della situazione bergamasca e del desiderio di ripartenza della città e della provincia, si è pensato come ACLI di esserne promotori attraverso la valorizzazione del nostro territorio, abbandonando, almeno per quest’anno, la tradizionale e inflazionata idea di estate lontana dal proprio territorio – spiega Emilio Zubiani, responsabile provinciale per le politiche giovanili presso le ACLI, che continua – Abbiamo voluto generare contaminazioni, che possano innescare processi relazionali e di sviluppo sia per i giovani che per le stesse realtà che conosceremo. La Social Week è un processo di attivazione sociale consapevole e multiforme, un incubatrice di idee».