Europa, come gestire il debito post-covid? La storia di Alexander Hamilton insegna

Secondo il ministro tedesco delle finanze Olaf Scholz esistono modelli storici per una riforma fiscale

Durante le difficilissime discussioni tra i dirigenti europei a proposito del piano di rilancio e del debito comune per far fronte alle conseguenze economiche della crisi provocata dal Covid-19, il ministro tedesco delle Finanze e vice cancelliere Olaf Scholz, ha sorpreso tutti nel fare riferimento a un personaggio completamente dimenticato in Europa, ma molto conosciuto negli Stati Uniti, Alexander Hamilton. Scholz ha affermato in un’intervista al settimanale Die Zeit: “Penso che i debiti temporanei a livello europeo non dovrebbero essere tabù. Esistono dei modelli storici per una riforma fiscale: nel 1790, Alexander Hamilton raggruppò le competenze a livello del governo centrale per generare una capacità di indebitamento indipendente”.
Tale riferimento è piuttosto inedito, quando in genere sono evocate piuttosto le riflessioni di John Maynard Keynes sul ruolo dello Stato per ricostruire dopo le due guerre mondiali, il New Deal del presidente Roosevelt negli anni Trenta o il Piano Marshall che ha permesso la ricostruzione rapida dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale, prima tappa per individuare un metodo per unire il vecchio continente.
Evocare Alexander Hamilton (1757-1804) è particolarmente pertinente perché, primo segretario al Tesoro dei giovani Stati Uniti indipendenti dopo la dura guerra d’indipendenza, ha conosciuto une situazione non lontana dall’Unione europea di oggi, anche se i contesti sono diversi. Si trattava allora dei primi tredici Stati che avevano costruito la loro unità su una base federale, con una gestione separata dei loro bilanci. Ma con la guerra ognuno aveva accumulato un debito notevole. L’idea di Hamilton fu di trasformare questi debiti in un debito comune, che costituì una tappa essenziale nella costruzione dello Stato federale americano.
Aiutante di campo di George Washington, Hamilton aveva partecipato alla Rivoluzione americana, vincendo la battaglia di Yorktown. A indipendenza raggiunta, fu mandato alla Convenzione di Filadelfia nel 1787 dove rappresentò New York. Giurista, fondatore del partito federalista, difendeva l’idea di uno Stato federale ma forte, garante dell’interesse generale. Pubblicò numerosi commenti sulla costituzione che conosceva perfettamente, raccolti sotto il titolo Federalist Papers. Da segretario al Tesoro, cioè ministro delle Finanze, sotto la presidenza di Washington, volle rafforzare lo Stato centrale: la sua decisione, nel 1790, di prendere in carica i debiti degli Stati membri della giovane Unione, era più politica che economica. Creò una serie di tasse per riassorbire il debito ormai comune. Il 4 luglio 1791, fondò la prima Banca federale americana, sul modello della Banca d’Inghilterra.
Hamilton è molto conosciuto oltre Atlantico. Il suo viso illustra i biglietti da dieci dollari. Tutti, americani e turisti, possono conoscerlo. Una grande biografia di Hamilton è stata pubblicata nel 2004 dallo storico, molto conosciuto Ron Chernow, che ha reso popolare questa grande figura della costruzione degli Stati Uniti. Ne è stata tratto un musical su una colonna sonora rap e hip-hop, recitata a Broadway dal 2015, con tour in tutto il Paese. Gli attori sono stati scelti tra le minoranze (afroamericani, latinos…), per rendere omaggio a una personalità che ha la fama (probabilmente esagerata) di aver combattuto la schiavitù e per aver difeso l’uguaglianza dei diritti per tutti.
Hamilton è stato chiamato in causa per rafforzare l’Unione europea, ultimo episodio postumo di una vita fuori del comune, finita drammaticamente in un duello provocato per ragioni banali. Come negli Stati Uniti della fine dell’Ottocento, la mutualizzazione dei debiti potrebbe portare a una vera unione del bilancio, condizione per una reale solidarietà europea e un consolidamento dell’Ue. L’evocazione di Hamilton da parte del ministro tedesco è un bel messaggio inviato a tutti. Significa che una concreta soluzione comune per gestire i debiti nazionali è possibile: tale gestione è stata realizzata nel passato, con successo. È sempre necessario riferirsi alla storia.

Jean-Dominique Durand