“Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so”.
Sant’Agostino
Il ticchettio dell’orologio scandisce le ore di questa mia serata estiva. Il tempo è un concetto per me tanto misterioso quanto affascinate. Mi ritrovo nella frase che si dice sant’Agostino affermasse ironicamente.
Nemmeno io mi sento in grado di definirlo, ma vi chiedo: vi siete mai trovati a immaginarvi come sarebbe andata se aveste avuto più tempo? Se riuscireste a tornare indietro o poter vedere la vostra vita cambiare in base ad una frazione di secondo differente? Per intenderci, come nel film “sliding doors”?
Quale secondo cambiereste? Rispondereste a una chiamata in più? Scambiereste uno sguardo con qualcuno/a? Con chi reagireste differentemente? In cosa vorreste più tempo e attenzione da dare?
Ognuno di noi ha le proprie tempistiche e fa degli attimi della propria vita momenti per conoscere e costruire il proprio personale bagaglio di esperienze. Lo si dice ai genitori: “Non confrontare i tuoi figli perché ognuno ha i suoi tempi”. Allo stesso modo ogni persona vive e concepisce differentemente gli avvenimenti che accadono e lo circondano in questo mondo confusionario.
Forse il soffermarsi troppo sulle quantità ci frastorna, ma sono davvero così importanti i numeri con i quali elenchiamo le nostre disavventure? Non sarebbe più facile rivivere raccontando i momenti di gioia e vederne la qualità di questi ultimi? Cercheremmo così di ricordarci sempre più quanto siano questi a portarci a continuare i nostri percorsi, incontri e scambi che affrontiamo quotidianamente e quanto tempo diamo alle persone con cui li condividiamo.
Dunque, quale secondo cambiereste di quest’anno o vorreste rivivere diversamente?
Ho sentito parecchie persone lamentarsi di questi mesi del 2020, sicuramente un periodo ovattato e diverso. Non smentisco che ci troviamo in un anno bizzarro e per molti anche parecchio faticoso. Mi chiedo, però, se davvero qualcuno si sia messo ad elencare gli avvenimenti negativi che ha passato durante l’anno e si sia potuto appuntare tutti gli aspetti negativi dell’anno precedente in modo da poterli confrontare. O meglio ancora, riuscite a confrontare la quantità di momenti di felicità?
Questo 2020 ci ha permesso di “toccare” il tempo. Capire quanto lunghi possono essere le giornate passate in casa, ma anche il sapore delle giornate condivise con la famiglia. Capire come le ore di lavoro da casa non siano sempre così liete e che i colleghi le rendano a volte più felici. Capire come il tempo passato lontano da chi si ama, può non essere così lungo e ansioso.
Ivano Fossati cantava “la fortuna di vivere adesso questo tempo sbandato”. Direi che “sbandato” può essere un valido termine per definire l’anno in corso.
Essere in grado di segnarsi o ricordarsi gli attimi positivi vissuti è un passo in più verso l’amor proprio e quello di chi ci è a fianco. La felicità, infatti, non è trascurabile. Saper cogliere la fortuna persino nei più semplici attimi della quotidianità è ciò che ci permette di crescere e continuare a camminare questo viaggio che chiamiamo percorso di vita.
Non sarà facile, ma nessuno ce lo ha mai garantito; o meglio, forse qualcuno ha la fortuna di farselo raccontare dai propri cari più anziani. Io continuo a prendere come esempio Fossati che prosegue la sua canzone cantando “questa notte che corre, il FUTURO che viene a darci fiato”.