I consigli della psicologa: come gestire il distacco dell’inizio dell’asilo

L’inserimento all’asilo: come possono i genitori gestire questo delicato passaggio al meglio per la serenità dei propri figli e anche di se stessi? Al giorno d’oggi l’ingresso dei bambini nel contesto sociale dell’asilo è sempre più precoce, complice il fatto che i genitori sono costretti a tornare al lavoro in breve tempo e, per svariati motivi, non possono appoggiarsi su nonni o parenti. Sono tante, però, le emozioni che accompagnano questo momento di distacco, il primo fra genitore e figlio, e non sempre sono semplici da affrontare. Ne abbiamo parlato con Eleonora Tischer, psicologa dell’età evolutiva: “Dobbiamo ricordarci che i genitori sono i filtri, gli occhiali, che i bambini usano per guardare il mondo”. Tante volte, soprattutto le mamme, hanno difficoltà a lasciare il bambino all’asilo perché si sentono in colpa oppure perché hanno timore di affidare il proprio figlio a degli sconosciuti. “È vero- conferma la psicologa – tutte queste emozioni, che la mamma non verbalizza, vengono comunque percepite dal bambino, che sente una certa preoccupazione e tristezza. La tensione e il nervosismo che, inconsapevolmente, vengono trasmessi al piccolo gli faranno pensare che l’asilo sia un posto mostruoso e, di conseguenza, non vorrà andarci”. Cosa possiamo fare allora? Risponde l’esperta: “Riflettiamo sul fatto che l’asilo sia un ambiente arricchente e stimolante, che aiuta tantissimo i bambini non solo a imparare numeri, parole e colori, ma anche a socializzare, a gestire i conflitti e le collaborazioni. Nondimeno togliamoci il senso di colpa di lasciare il bambino all’asilo per andare a lavorare, è dimostrato che una mamma soddisfatta e realizzata professionalmente riesce a tornare a casa e a godersi più pienamente il proprio figlio. Una mamma serena nell’accompagnare il proprio bambino all’asilo trasmetterà anche a lui una sensazione positiva”. Quali errori dobbiamo evitare? “Evitiamo di dire “torno subito”, perché il bambino non ha bisogno di essere rassicurato sul fatto che la mamma presto lo porterà via da quel posto, ma al contrario, si divertirà talmente tanto che il tempo volerà. Piuttosto è meglio dirgli “torno subito dopo la pappa” o “subito dopo la nanna”, in questo modo il bambino si crea un suo schema temporale basato sugli eventi, non conoscendo la scansione dell’orologio, e rimarrà più tranquillo e sereno.