«Oltre la POP-ART. La Mec-Art Italiana»: nelle gallerie d’arte bergamasche le opere di cinque artisti italiani

Oltre la Pop Art di Andy Warhol, c’è una corrente artistica tutta italiana, la Mec-Art, un’avanguardia degli anni Sessanta che si scopre pioniera dell’arte del consumo di massa.

È su questa curiosa tendenza artistica che a Bergamo, grazie alla Fondazione Credito Bergamasco si concentra la mostra -evento «Oltre la POP-ART. La Mec-Art Italiana», curata dal Segretario Generale di Fondazione Creberg Angelo Piazzoli e dalla storica dell’arte Paola Ubiali. 

Mec-Art è l’abbreviazione di mechanical art e derivava dalla nuova tecnica meccanica di produzione artistica che si era manifestata in Europa nei primi anni Sessanta del XX secolo.
In quel periodo, in pieno boom economico, «gli artisti cercano di rinnovare il loro linguaggio, considerando anche la pittura tradizionale, – sottolinea la storica dell’arte Paola Ubiali – si cominciano a vedere nelle opere d’arte, oggetti, beni, piccoli elettrodomestici, automobili, manifesti strappati, insegne, volti del cinema, fatti della quotidianità; molti altri artisti sono attirati anche dai prodotti allineati sugli scaffali dei supermercati».
Soprattutto, Paola Ubiali rimarca:« l’azione dei Mec-Artisti è completamente meccanizzata perché consiste nel “prelevare” le immagini selezionate da libri, rotocalchi, dalla pubblicità e dalla cronaca veicolata dai media, ri-fotografarle e proiettarne in camera oscura il negativo ingrandito su un supporto di tela emulsionata, al fine di sensibilizzarlo e renderlo “impressionabile”, cioè simile alla carta fotografica; a completamento dell’operazione seguono lo sviluppo, il fissaggio in soluzioni chimiche, il lavaggio e l’asciugatura». Quindi , con le nuove tecnologie, i Mec-Artisti  portano la fotografia nella pittura contemporanea e con la stesura del suo manifesto ufficiale a Parigi nel 1965 da Pierre Restany, il movimento Mec-Art si configura come valida alternativa europea alla Pop Art.

In questa mostra «Oltre la POP-ART. La Mec-Art Italiana» sono raccolte le opere emblematiche realizzate dal 1963 al 1975 dai cinque artisti italiani che hanno sviluppato le idee e la filosofia di questa tendenza artistica: Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) e Gianni Bertini (Pisa, 1922 – Caen, 2010), Aldo Tagliaferro (Legnano, 1936 – Parma, 2009), Bruno Di Bello (Torre del Greco, 1938 – Milano, 2019) ed Elio Mariani (Milano, 1943). L’esposizione sarà aperta dal 1° ottobre e, spiega il Segretario Generale di Fondazione Creberg dottor Angelo Piazzoli, «si declinerà in due modalità: la prima è virtuale, dal 28 settembre sarà disponibile il video sulla mostra sia sul canale Youtube sia sul sito della fondazione (cliccando sulla finestra “Eventi Virtuali / Mostre Virtuali”) e la seconda è fisica – nel senso che le opere deicinque artisti saranno distribuite in cinque gallerie d’arte di Bergamo»: Galleria Michelangelo (Bergamo, via Broseta, 15 – info@galleriamichelangelo.it) per Gianni Bertini, Viamoronisedici– Laboratorio La Fenica (Bergamo, via San Bernardino, 28- info@viamoronisedici.it) per  Bruno Di Bello, Galleria MAReLIA (Bergamo, via Torretta, 4 – zona Borgo Palazzo-info@galleriamarelia.it) per Elio Mariani, Galleria Elleni (Bergamo, via Broseta, 37-info@galleriaelleni.it) per Mimmo Rotella e Studio Vanna Casati (Bergamo, via Borgo Palazzo, 42- vannacasati@fastwebnet.it) per Aldo Tagliaferro.

Non solo, nella giornata di sabato 3 ottobre, a partire dalle 17 alle 19.30, nelle cinque gallerie, si potranno partecipare con posti limitati su prenotazione a dei micro-eventi: «alle 17 si terrà la presentazione della mostra diffusa presso la Galleria ELLENI, alle 17.30 ci saranno delle letture anni ’60 e ’70 alla Galleria Michelangelo, alle 18 nella Galleria Moroni ci sarà l’evento Luoghi antichi e storie recenti, alle 18.30 presso lo Studio Vanna Casati l’analisi storico-critica di Tagliaferro e alle 19, nella Galleria  MAReLIA ci sarà il dialogo con l’artista Elio Mariani» segnala Paola Ubiali.

Contemporaneamente, la Fondazione Credito Bergamasco ha proseguito anche quest’anno, con il progetto «Grandi Restauri», effettuando degli importanti interventi di ripristino di Capolavori del Territorio realizzati da artisti veneti vissuti tra il Cinquecento e il Seicento: Trittico di Sant’Andrea, Gesù Cristo in meditazione tra San Liberale vessillifero, San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio abate e San Defendente dell’artista Alessandro Varotari, il Padovanino (Padova, 1588 – Venezia, 1649), la Deposizione di Cristo di Giulio Carpioni (Venezia, 1613 – Vicenza, 1678) e una delle cinque tavole del Polittico di Vittore Carpaccio (Venezia, 1465 – Capodistria, 1525-26).

Tutte queste opere saranno ricollocate e visitabili nei prossimi giorni nelle Chiese di appartenenza, rispettivamente Sant’Andrea in Città Alta, San Pietro martire ad Alzano, Santo Spirito a Bergamo e nella chiesa parrocchiale de’ Zanchi di Grumello; non solo, dal 20 ottobre, sul canale Youtube e sul sito della fondazione, cliccando sulla sezione “Eventi Virtuali / Grandi Restauri “, sarà pubblicato il docufilm su questi restauri.

La storica dell’arte Paola Ubiali, il Segretario Generale di Fondazione Creberg dottor Angelo Piazzoli e il Direttore dell’Ufficio Pastorale Universitario don Giovanni Gusmini con alle spalle il Trittico Sant’Andrea di Padovanino che sarà ricollocato nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Città Alta.

Inoltre, per celebrare il ritorno del Trittico di Sant’Andrea di Padovanino nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo in Bergamo Alta, le tre tavole saranno esposte sull’altare maggiore e si potranno visitare a partire da venerdì 25 settembre fino a domenica 18 ottobre, negli orari di apertura della chiesa stessa, mentre nella giornata di sabato 26 settembre si svolgeranno delle visite guidate dalle ore 18 della durata di 15 minuti e alle 22 si terrà il Concerto di Musica Tardo Rinascimentale a cura di Ensemble Locatelli.

La mostra «Oltre la POP-ART. La Mec-Art Italiana» si potrà visitare fino al 23 ottobre a ingresso gratuito, con posti limitati su prenotazione, nelle gallerie bergamasche, da martedì a venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; in quest’occasione sarà possibile anche ricevere gratuitamente il catalogo cartaceo offerto dalla Fondazione Credito Bergamasco.