Suor Anna Chiara, dalla carriera diplomatica al monastero delle Clarisse

Poteva intraprendere la carriera diplomatica, diventare funzionaria dell’Onu, o di qualche ente prestigioso, o di organizzazioni non governative. Invece ha scelto la vita contemplativa come Clarissa nel monastero cittadino di Boccaleone. È suor Anna Chiara di Gesù Eucaristia, al secolo Caterina Elisa Lot, 37 anni, che domenica 11 ottobre alle 12 in Cattedrale emetterà la professione solenne davanti al vescovo Francesco Beschi e alla badessa suor Grazia Maria Zucchelli. Con lei, la comunità delle Clarisse conta 20 monache. È nata a Tempio di Ormelle (provincia di Treviso, diocesi di Vittorio Veneto), in una famiglia composta dal papà pensionato, dalla mamma casalinga e, oltre a lei, da due sorelle e tre fratelli. Si è laureata all’Università di Gorizia in Scienze internazionali e diplomatiche. «Dopo la laurea a 26 anni — racconta suor Anna Chiara — ho lavorato per sei mesi a tempo determinato in una banca. Ero una giovane normalissima, come le mie coetanee. Ogni tanto andavo in discoteca, ma non mi attirava perché non si riusciva a parlare a causa del volume della musica. Preferivo una pizzata, il cinema o il teatro, oppure fare gite o viaggi, partecipare a feste e sagre». Però il desiderio di una spiritualità più forte l’avevano fatta approdare a Sovere, nell’allora Comunità delle Beatitudini, dove è rimasta per due anni, mentre nel frattempo lavorava come impiegata in una azienda informatica nell’assistenza dei clienti. «Proprio in quella comunità — prosegue suor Anna Chiara — ho sentito parlare del carisma delle Clarisse. Così decisi di partecipare a incontri vocazionali e formativi dapprima dalle Clarisse ad Assisi e poi in quelle di Lovere, fino ad approdare nel monastero di Boccaleone, dove sono entrata nel 2011 come postulante e quattro anni dopo ho emesso la professione temporanea».

In questi nove anni ha approfondito il carisma e la Regola di Santa Chiara, oltre a partecipare a incontri formativi biblici, teologici e liturgici. «Il carisma della nostra Fondatrice è di grande bellezza — aggiunge suor Anna Chiara —, perché è una scelta radicale, mette in relazione con Gesù Cristo, fa vivere nella fraternità, nella preghiera e nell’essenzialità. La vita contemplativa è una ricerca continua nel mondo di Dio e la scoperta continua del Vangelo sempre fresco e nuovo». E lancia un pensiero ai giovani. «Una monaca non è un’extraterrestre, ma una persona normale con i piedi piantati per terra. La vita contemplativa è incontrare e aprirsi all’amore del Signore, è comprendere che soltanto il Signore dà il vero senso della vita, che non sta nell’avere tante cose, o accontentarsi di vivere nella superficialità, nell’individualismo o alla giornata». Anche dalle Clarisse di Boccaleone Internet è diventato un efficace mezzo di evangelizzazione e di ascolto. «Non siamo del mondo, ma ascoltiamo il mondo che bussa alle nostre porte anche attraverso Internet — racconta suor Anna Chiara —. Ci contattano per chiedere preghiere per motivi di salute, per famiglie in crisi o in via di separazione, per figli che danno preoccupazioni. Durante i mesi più terribili del covid, tanti sono stati i contatti per chiedere preghiere. C’è chi ci contatta per un lavoro, per conoscere la nostra vita e carisma, oppure chi è in ricerca di fede e anche persone atee. Ci contattano anche sacerdoti affaticati per il ministero o in difficoltà personale. Giovani e adulti chiedono anche un accompagnamento spirituale, di essere aiutati nella ricerca di fede e di senso e di essere ascoltati nei loro dolori, fatiche e speranze».