La globalizzazione cambia le nostre vite. Giddens: rispetto e fiducia per costruire un mondo migliore

La proposta di lettura della Biblioteca diocesana del Seminario questa settimana riguarda il saggio di Anthony Giddens, «Il mondo che cambia. Come la globalizzazione ridisegna la nostra vita» (Il Mulino).

Il saggio di Anthony Giddens propone un’analisi sintetica ma per nulla superficiale della globalizzazione, fenomeno complesso e multidimensionale, la cui influenza appare sempre più evidente non solo a livello mondiale, ma anche su un piano intimo e personale. Da una parte, infatti, appaiono indubitabili gli effetti macroeconomici e politici della globalizzazione, dall’altra, emergono tutti quegli aspetti micro, coinvolti a pieno in una progressiva ristrutturazione, legati alla vita quotidiana degli individui.

L’autore, sociologo tra i più influenti del nostro tempo, affronta dunque alcune delle questioni più rilevanti legate alle trasformazioni globali in atto, offrendo un importante contributo alla riflessione sociologica e politica attuale.

Partendo proprio dal concetto di globalizzazione, Giddens ne evidenzia il carattere contraddittorio all’interno di uno scenario globale in cui i cosiddetti “esperti” e gli stati-nazione sembrano ormai inadeguati ad affrontare quello che l’autore chiama il “rischio costruito”: un rischio riconducibile all’impatto dell’azione umana in ambito ecologico, economico e tecnologico sul pianeta intero.

Alla diffidenza nei confronti della scienza, verso cui tanta fiducia era stata posta in epoca moderna, si somma lo sfaldarsi della tradizione in campo familiare e sessuale, nonché la delusione crescente nei confronti dei processi democratici. In questo mondo sfuggente e mutevole in cui i motivi di ottimismo concorrono insieme al pessimismo, i singoli individui si muovono come pionieri tra i due poli della globalizzazione: maggiore autonomia e mentalità cosmopolita da un lato, nuove dipendenze e spinte fondamentaliste dall’altro.

L’appello, lanciato dall’autore, a una “democrazia delle emozioni”, tanto nella sfera privata quanto in quella pubblica, sintetizza in modo efficace la necessità di una comunicazione emozionale basata sul dialogo, il rispetto e la fiducia reciproca per migliorare la qualità delle nostre esistenze e costruire rapporti duraturi non solo tra le persone, ma anche tra gli organismi politici democratici.
Chiara Maino

Per informazioni si può contattare la biblioteca diocesana: tel. 035.286.221 – 035.286.252; www.bibliotecadiocesanabg.itbiblioteca@seminario.bg.it

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