Urgnano, cent’anni di storia dei Passionisti nel santuario della Basella

La Congregazione dei Passionisti taglia quest’anno il centenaria di presenza nella nostra diocesi, precisamente nel convento e nel santuario della Basella, frazione di Urgnano. Per questo significativo anniversario, è fresco di stampa l’agile volumetto «I Passionisti alla Basella. Centenario 1920-2020» (edizioni Velar, pp. 48). Ne è autore padre Aldo Ferrari, nativo di Clusone, attuale superiore della comunità. «Il libretto — sottolinea l’autore — ripercorre la storia dei nostri cent’anni di presenza, cominciando dagli esordi dell’istituto, toccando poi il suo sviluppo, per concludersi con brevi biografie di alcuni Passionisti. In cent’anni, la terra bergamasca ha donato oltre 100 vocazioni passioniste».

I Passionisti a Basella

La Congregazione venne fondata nel 1720 da San Paolo della Croce, nella riscoperta della sorpresa della Croce. Da qui la sua convinzione che la Passione di Cristo, fonte della salvezza dell’umanità, rivela un amore più grande che riscatta ogni male e peccato e sconfigge la morte. L’istituto approdò nel Nord Italia nel 1886 in Piemonte e in Lombardia nel 1904, a Caravate (Varese). La fama della loro predicazione delle missioni giunse anche nella diocesi di Bergamo, dapprima nelle parrocchie di Clusone (1911), Martinengo (1912) e Cattedrale (1919).  
Nel 1919 avvenne la svolta: il provinciale padre Giambattista Peruzzo (poi vescovo di Agrigento), dietro indicazione del parroco di Martinengo, giunse alla Basella, trovando adatti il convento e il santuario, che erano in stato di abbandono dopo la soppressione dei Domenicani (1784) da parte della Repubblica di Venezia.
Nel 1920 l’allora vescovo Luigi Maria Marelli diede il suo assenso all’arrivo dei Passionisti in diocesi. Il complesso venne acquistato dai proprietari e ristrutturato per le esigenze della comunità, che un tempo era anche sede del Seminario minore.  In cent’anni nella frazione i Passionisti hanno costruito asilo, oratorio, cimitero e allestito un museo africano, oltre a garantire la cura pastorale e l’accoglienza di gruppi e pellegrini. Inoltre, a Calcinate, nel 1983 avviarono la scuola La Traccia, poi ceduta a un gruppo di laici.
Il libretto ripercorre anche alcune tappe salienti del santuario, come gli anniversari dell’Apparizione e dell’incoronazione, che nel 1956 videro l’arrivo del cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, futuro papa Giovanni XXIII.