Il mese missionario nella parrocchia di Bolgare: tanti piccoli gesti di generosità uniscono anche a distanza

Don Luciano confessa un velo di nostalgia quando alla fine del mese di ottobre si ripongono i simboli e i segni che, disposti in chiesa, parlano della missione. Un’attenzione che nel mese di ottobre si fa più viva e più evidente nella parrocchia di Bolgare dove don Tengattini vive da un anno. E’ stato missionario in Bolivia dal 1997 al 2009 e racconta di come la comunità, in cui ora è vicario parrocchiale, ha vissuto queste settimane. Il simbolo posto sui gradini dell’altare della chiesa quest’anno raccoglieva il profondo significato delle parole “Tessitori di fraternità” contenute nel messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale. Un telaio con il mondo come sfondo e fili colorati ad unirne i continenti, gomitoli di lana e gli attrezzi per lavorarla, le coperte lavorate dalle comunità campesine della Bolivia, l’immagine di una donna anziana impegnata nella tessitura e il piccolo pezzetto di puzzle ricevuto durante la Veglia missionaria. “Abbiamo provato a vivere la missione anzitutto con la preghiera. – spiega don Luciano –. Nel Rosario missionario abbiamo ricordato e pregato per i popoli di tutti i cinque continenti e abbiamo intrecciato i fili della cura, del dialogo, del perdono, dell’ospitalità e della fiducia. Ad aiutarci nella preghiera sono stati anche i testi dell’enciclica di Papa Francesco ‘Fratelli tutti’”.

Anche a Bolgare il gruppo missionario ha dovuto fare i conti quest’anno con la pandemia e il conseguente blocco delle attività previste in calendario. In primavera, mentre tutto era fermo, è nata l’iniziativa “Pane dei poveri” che ha chiesto alla comunità di sostenere con un piccolo contributo libero i missionari del paese. La generosità di molti ha permesso di aiutare concretamente le missioni dove si trovano padre Piero Tomasoni in Madagascar, suor Liliana Morbi in Albania e don Gianluca Mascheroni in Bolivia. Suor Liliana, durante il suo rientro in paese quest’estate, ha incontrato un gruppo di adolescenti che hanno seguito con interesse e partecipazione il racconto della vita nella missione albanese. Un gesto di solidarietà è giunto dalle famiglie dei bambini che avrebbero dovuto partecipare al Convegno missionario poi annullato. I genitori hanno destinato la cifra corrispondente al viaggio in pullman alle missioni diocesane. “Credo sia importante tenere sempre viva questa attenzione in parrocchia. – osserva don Luciano –. A volte accadono grandi miracoli anche attraverso piccole cose. Cerchiamo con passione insieme di essere una comunità missionaria, capace di piccoli gesti che ci rendono, ognuno con il nostro filo colorato, unico e originale, tessitori di fraternità”.