The Economy of Francesco. La storia di Marta: “Noi giovani al lavoro per un’economia con l’anima»

«Un patto per cambiare l’attuale economia e dare un’anima a quella di domani». Il programma di “The Economy of Francesco” ha colpito fin da subito la bergamasca Marta Magnani, dal 2019 presidente diocesana della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) di Milano, dove vive e studia. Dal 19 al 21 novembre scorso, la 23enne di Santa Lucia ha partecipato all’evento internazionale promosso da papa Francesco nell’ottica di un’economia più fraterna ed inclusiva.
«Terminata la triennale, sentivo la mancanza di una visione interdisciplinare, che toccasse temi come l’ambiente, la società e l’educazione – racconta Marta, laureata in Economia e Management alla Statale di Milano, ed oggi studentessa in Data Science and Economics nello stesso ateneo -. L’invito del papa, in linea con l’enciclica “Laudato sì”, approfondiva i miei interessi. Ad ottobre del 2019 mi sono candidata per accedere a “The Economy of Francesco”, e qualche mese dopo sono stata ammessa».
A causa della pandemia, l’evento – che avrebbe dovuto svolgersi in presenza ad Assisi – si è spostato sul web, «passando da appuntamento di tre giorni a processo di cambiamento. Perché, da febbraio a novembre, assieme a giovani da tutto il mondo, ci siamo costantemente confrontati all’interno dei diversi gruppi». 12 in totale, denominati “villaggi tematici”. «Ho scelto Management and Gift. Per creare processi virtuosi di cambiamento manageriale, all’insegna di gratuità ed attenzione per la persona più che per il profitto». 
Durante i tre giorni dell’evento internazionale, ogni gruppo ha esposto il proprio lavoro. Oltre che ascoltare interventi e contributi di esperti del settore. «L’incontro che mi è piaciuto di più, tenuto il 20 novembre dalla professoressa Corradi, dal professor Magatti e dall’economista Becchetti, trattava di una possibile alternativa alla concezione capitalista del mercato. Ossia l’economia civile, che si basa su valori cardine come reciprocità, gratuità e fraternità».
Nei mesi precedenti a “The Economy of Francesco”, Marta ha anche partecipato a “Say Yes”, il ciclo di incontri promosso dalle Acli di Bergamo, «rivolto a tutti i giovani fino ai 30 anni, e non solo agli iscritti all’evento di novembre. Studiando a Milano, sono entrata a contatto con la Fuci della Statale. Ed in qualità di presidente diocesano, tengo vivo il tessuto di relazioni interne ed esterne della nostra Federazione. Da bergamasca, ho seguito molto volentieri le conferenze delle Acli, contenta di vedere quanto sia attiva la mia città natale». 
«Siamo noi giovani i protagonisti nel processo di cambiamento – conclude Marta -. Tradurre in pratica il discorso di papa Francesco, vuol dire avviare processi, allargare orizzonti e creare appartenenze. Respiro aria di cambiamento, di speranza. Perché “The Economy of Francesco” non è una moda, ma un movimento che mette in gioco volontà, tempo, sogni e coscienza. Per sradicare una serie di paradigmi che abbiamo sempre considerato come veri, ed arrivare ad una economia che non generi alcun tipo di scarto».