Donne Acli: contro la violenza il linguaggio è l’arma del cambiamento culturale

“Liberiamo il linguaggio da ogni forma di discriminazione”: con queste parole inizia la nota del Coordinamento Donne Acli in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Il linguaggio ha un ruolo centrale nel cambiamento culturale – si legge nella nota – per questo bisogna riflettere sui linguaggi, verbali e corporei, presenti nella lingua che usiamo tutti i giorni, ed intervenire con iniziative di sensibilizzazione già nei primi anni scolastici per prevenire la violenza e promuovere relazioni giuste tra i sessi”.
La violenza di genere ha avuto, nei mesi di pandemia, un deciso aumento: le donne si sono trovate esposte alla violenza domestica senza molta via d’uscita. Secondo i dati del Viminale, non solo i reati cosiddetti minori quali minacce, lesioni e percosse sono aumentati, ma sono triplicati gli omicidi di donne in ambito familiare-affettivo. “Spesso, però, si dimentica che la violenza nelle sue molteplici declinazioni (fisica, psicologica, economica, sessuale, emotiva) trova il suo fondamento in un clima culturale che ne alimenta lo sviluppo – osserva la nota -. In questo quadro il linguaggio, mai neutro rispetto al genere, ha un ruolo fondamentale. La violenza contenuta in esso è una delle forme peggiori di aggressione ed è spesso ben radicata e legittimata socialmente. La lingua che usiamo veicola non solo significati ma anche valori e giudizi culturali che spesso possono rafforzare gli stereotipi e giustificare comportamenti aggressivi, ecco perché dobbiamo lavorare sui modi di parlare che a volte sono fondati sui pregiudizi e possono diventare modi di pensare”.