Una lente per guardare il mondo da nuove prospettive

  • “Mamma vieni qui che ti analizzo la faccia…Uhh guarda questo brufolo come si vede bene!”
  • “Alice, i miei brufoli si vedono anche senza lente d’ingrandimento. E comunque dove vai con la lente del bisnonno? Vah che è delicata, da quando l’hai trovata ha scoperto più posti coi tuoi occhi che in tutta la sua lunga esistenza passata al sicuro su una scrivania”.
  • “Appunto, le faccio conoscere il mondo. Tipo quella macchia che avevo lasciato sul muro coi pennarelli, sai che si vedono dentro le mie impronte digitali? E nei capelli di Tommy ho visto granelli di terra”.

Il gioco è entusiasmante, ma conviene dirottarlo su qualcosa che ci consenta di sopravvivere all’intraprendente spirito d’osservazione di una tenace bimba detective. Ne conviene anche Tommy, che quando serve la svolta saggia ha sempre la proposta pronta: “Andiamo nel bosco qui dietro casa e ingigantiamo i ragni! Con la lente si vedono gli otto occhi?”.

No. Non credo. Ma usciamo. Ovviamente con l’inseparabile cestino destinato alla raccolta periodica di fiori, foglie, rametti, ricci vuoti di castagna, fili d’erba, semi e cose strane non sempre facilmente catalogabili. 

La lente d’ingrandimento di mio nonno, in effetti, non è male. Svela sottili venature colorate nascoste in fiori e foglie, fa spuntare facce buffe e pelose sui bruchi, rende le formiche spaventose quanto basta, regala mille sfumature a terra e muschio.

A casa torniamo carichi. Di freddo, di risate, di grida di stupore, di natura. “Ora mamma ne facciamo un bel capolavoro. Creiamo un mega paesaggio con le foglie, i fiori, i soffioni come nuvole, i rametti sul quaderno?”. E io che a volte temo di non aver abbastanza idee per arrivare a sera. 

“Sarà proprio contenta, questa lente, di aver potuto iniziare a viaggiare. E appena possiamo andare lontano la portiamo con noi. Deve vedere il mare”. Aggiudicato, Alice. Un occhio in più, ingigantente e affascinante, per scoprire il mondo non guasta mai.