Giornata delle persone con disabilità: storie di coraggio e resilienza ai tempi del covid-19

Il 3 dicembre si celebra la giornata internazionale delle persone con disabilità e il comune di Bergamo, in collaborazione con gli assessorati alle politiche sociali e all’istruzione, ai consorzi Solco Città Aperta e Ribes e alle cooperative sociali Ser.e.Na, Alchimia, Lavorare Insieme e ad altre 13 associazioni del territorio, ha voluto inaugurare questa importante manifestazione con un video speciale, che descrive storie di resilienza vissute in prima persona, da ragazzi con disabilità e dalle proprie famiglie, durante il periodo della pandemia che ha duramente colpito la nostra città nei mesi passati. Il video, dal titolo “Storie di resilienza quotidiana”, che sarà visibile dal 10 dicembre  sul canale youtube del Comune di Bergamo.

Il video intende mettere in luce la capacità di reagire anche nella criticità del momento, riorganizzando il proprio lavoro ed adattandosi alla nuova situazione, di fare rete, per affrontare con rapidità, attenzione e professionalità la sfida che la pandemia aveva posto in essere. “Un sistema per coltivare relazioni secondo le nuove modalità a distanza imposte del periodo”, come ha spiegato Paola Morandini, Responsabile dei Servizi in favore dei disabili del Comune di Bergamo, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Numerosi i referenti del comune e delle associazioni territoriali che sono intervenuti durante la tavola rotonda, come l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina, la quale ha voluto sottolineare la capacità di superare le difficoltà attraversate nei mesi scorsi: “Ogni associazione si è dovuta reinventare per stare vicino ai propri associati, senza lasciare solo nessuno, neanche dopo la fine del lockdown dei mesi di marzo e aprile. Con le diverse testimonianze abbiamo voluto lavorare proprio sul concetto di resilienza, che per chi convive con la disabilità, rappresenta una condizione quotidiana di adattamento nei diversi contesti sociali”. Mauro Tosti, del Consorzio Solco Città Aperta, ha messo in luce come quella del lockdown sia stata un’esperienza provante per tutti: “L’aspetto più importante è stato quello di mantenere un rapporto stretto con le famiglie anche grazie a una nostra riqualificazione tecnologica, che ci ha permesso di interagire con i nostri ragazzi grazie all’utilizzo di piattaforme online con smartphone e tablet”. Un bisogno, quindi, dal momento che le sedi delle associazioni sono state chiuse a causa della pandemia, di reinventare le modalità di svolgimento delle attività, che ha riguardato anche l’Associazione disabili Bergamaschi. Il presidente Claudio Tombolini ha raccontato come i servizi offerti dalla sua associazione si siano adattati alla nuova situazione: “Mentre prima uno dei nostri compiti principali era quello di accompagnare i ragazzi a fare fisioterapia, dopo la chiusura della nostra sede in Borgo Palazzo, abbiamo reinventato il nostro lavoro grazie al supporto delle nuove tecnologie a distanza o portando dispositivi di sicurezza a casa dei nostri associati e collaborando con le altre associazioni del territorio”. “Spazio estate” è invece lo spazio dedicato alle attività rivolte a bambini affetti da autismo. Il responsabile Tino Manzoni ha raccontato come a partire da marzo, con la chiusura del centro, grazie a una riorganizzazione interna del lavoro, sia riuscito ad aiutare le famiglie in difficoltà, organizzando video lezioni a distanza e facendo recapitare a casa il materiale, per lo svolgimento degli esercizi terapeutici da remoto. Una chiusura arrivata improvvisa, quella del 9 marzo, anche alla Cooperativa Serena e all’Unione Italiana Centro Ipovedenti, dove anche qui è stata necessaria una rimodulazione del servizio con videochiamate a distanza per fare da supporto alle famiglie. Ne è emersa così una nuova fragilità causata anche dalla chiusura forzata delle scuole. “Una realtà, quella del Covid, con cui bisogna convivere”, ha spiegato la pedagogista Laura Bozzi, del servizio assistenza scolastica. “Proprio per questo le attività devono continuare, anche a distanza e rimodulando i servizi in base alle esigenze dei bambini. Aspetto importante da evidenziare, quello della grande fiducia che le famiglie ci hanno dimostrato in questi mesi difficili e di cambiamento”. Sempre legato al tema dell’inclusione, infine, arriva un nuovo progetto pensato dal comune di Bergamo: Inclusiv_eBike, che vede protagonisti la città di Bergamo e la città di Bilbao nella realizzazione di un nuovo prototipo di bicicletta elettrica dedicato a facilitare il movimento di persone con difficoltà a deambulare. Il 4 dicembre i partner italiani del progetto assembleranno le ebike e testeranno il suo funzionamento nel parcheggio interno a Palazzo Frizzoni e, lunedì 7 dicembre, si darà avvio alla prima vera sperimentazione con il coinvolgimento di alcune delle associazioni che operano sul territorio di Bergamo e che si occupano di persone caratterizzate da disabilità sensoriali, motorie, intellettive, psichiche, con differenti gradi di gravità.