La pace, il realismo di un’utopia, così diceva Ernesto Balducci, il padre scolopio a cui molti della mia generazione sono debitori. Padre Balducci sosteneva che la pace – contrariamente a quanto spesso siamo portati a credere – nasca, anzitutto, da un profondo realismo, da una forte presa di coscienza del limite invalicabile nel quale l’umanità si è spinta con Hiroshima e Nagasaki. Dopo di allora, l’umanità sa di essere mortale e nessuno può salvarsi. Difendere “gli interessi dell’umanità piuttosto che quelli della tribù a cui ognuno di noi appartiene” è una scelta non di utopisti sognatori ma di persone che nel realismo della vita “forzano l’aurora a nascere”.
L’Italia spenderà 6 miliardi per comperare armi
Le parole di Balducci mi tornano alla mente mentre leggo il comunicato della Rete Italiana Pace e Disarmo secondo il quale, nella Bozza della Legge di Bilancio attualmente in discussione in Parlamento, nel 2021 l’Italia spenderà oltre 6 miliardi di euro per acquisire nuovi sistemi d’armamento: cacciabombardieri, fregate e cacciatorpedinieri, carri armati e blindo, missili e sommergibili.
Una cifra complessiva che è in forte aumento rispetto agli ultimi anni, e che deriva dalla somma di fondi diretti del Ministero della Difesa e di quelli messi a disposizione dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Per la Campagna Sbilanciamoci! e la Rete Italiana Pace e Disarmo si tratta di una scelta inaccettabile. “Mentre siamo impegnati a trovare risorse per la Sanità e l’Istruzione pubblica ci troviamo a sprecare 6 miliardi di euro per prepararci alla guerra – sottolinea Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci! – ma la sfida realmente importante oggi è un’altra: quella alla pandemia, quella affrontata quotidianamente negli ospedali che non hanno abbastanza posti di terapia intensiva o medici ed infermieri a sufficienza. Quella per un’istruzione di qualità per tutti, mentre invece più di 10.000 scuole hanno strutture che cadono a pezzi e non rispettano le normative di sicurezza”.
Diminuiscono le spese per la Sanità e la scuola
Le due organizzazioni della società civile italiana sottolineano ancora una volta, come già fatto durante la prima fase della pandemia, che negli ultimi anni le spese militari sono andate aumentando mentre la Sanità pubblica è stata definanziata e le risorse per l’Istruzione pubblica sono ad un livello più basso della media europea.
Purtroppo questa tendenza sembra essere confermata anche per il 2021, se il Parlamento non deciderà di modificare la proposta di budget avanzata dal Governo.
A questo punto si impone una domanda. E’ utopia o realismo sostenere che i nuovi F35 valgono centocinquantamila terapie intensive, la portaerei Trieste cinquantamila respiratori polmonari, una manciata di blindati e un elicottero trecentotrentamila posti letto oppure dieci miliardi di mascherine?
Personalmente, non ho dubbi: la risposta mi pare scontata.
Dunque, sotto l’albero quest’anno chiediamo di mettere ventilatori e posti letto, non armi e F35.
Se così non fosse, che i cristiani e le Chiese, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, alzino la voce e gridino allo scandalo. Sarebbe un bel modo per onorare la nascita del Principe della Pace.