Ripensare l’educazione nel XXI secolo: un ciclo d’incontri per genitori e docenti

Ripensare l’educazione nel XXI secolo. E’ il titolo di un ciclo di incontri dedicato al mondo dell’istruzione – e specificamente, si può immaginare, ai docenti, i quali potranno veder riconosciuta la partecipazione come attività di formazione in servizio – che il ministero dell’Istruzione propone da metà dicembre e a seguire nel gennaio e febbraio 2021. L’iniziativa, sottolinea Viale Trastevere in una nota di presentazione, è “fortemente voluta dalla Ministra Lucia Azzolina” ed è aperta non solo al personale scolastico, ma, più in generale, “anche a famiglie e cittadini per parlare di scuola e farlo con interlocutori di alto livello”. Agli incontri, infatti, parteciperanno come relatori “esperti nazionali e internazionali”. Dove? Naturalmente, in tempi di distanziamento e formazione digitale, in diretta streaming sul sito e sui canali social del Ministero dell’Istruzione.
Il primo appuntamento è per venerdì 18 e sabato 19 dicembre e l’importanza dell’avvenimento è sottolineata dal saluto iniziale previsto dello stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, cui seguirà una presentazione della ministra Azzolina, prima di dare la parola agli esperti.
Di cosa si dibatte? I titoli delle relazioni proposte – alcune in inglese e francese (ci sarà la traduzione simultanea?) – sono interessanti e toccano certamente i nodi che questo tempo di pandemia ha posto sotto gli occhi di tutti. Così ad esempio, sarà Alberto Melloni (Docente ordinario di Storia delle Religioni, Università di Modena e Reggio Emilia), a parlare di “Pandemia ed educazione: fra fatalismo amorale, voluttà del seminuovo e passione per l’eguaglianza”. Mentre Mario Pireddu (Docente di Pedagogia sperimentale, Università della Tuscia) affronterà il tema dei “Saperi in rete e didattica digitalmente aumentata”. Non sfugge come si tratti di argomenti che – pur tra qualche volo pindarico suggerito dai titoli – l’emergenza contemporanea, e la famigerata “Dad”, hanno reso di grande attualità. Ma si affrontano anche temi più generali, che riguardano l’esperienza dell’educazione e della scuola ad ampio spettro, a cominciare dal rapporto tra “La ricerca pedagogica accademica e la scuola” – già, a che punto siamo? – affrontato da Simonetta Polenghi, (Docente ordinario di Storia della Pedagogia dell’Università Cattolica di Milano, Presidente Società Italiana di Pedagogia) o i temi della motivazione e del desiderio di apprendere: ne parlerà in francese Philippe Meirieu, già Direttore dell’Institut National de Recherche Pédagogique, professore emerito di Scienze dell’Educazione all’Università Lumière Lyon II. Allo stesso modo torna un tema classico quanto decisivo, come “Valutare per apprendere. Apprendere per valutare”, affidato a Pietro Lucisano (Docente ordinario di Pedagogia sperimentale, Università di Roma La Sapienza, Presidente Società Italiana di Ricerca Didattica).
Altri interventi completano l’offerta del seminario e tra questi colpisce il titolo un po’ criptico affidato a Pier Cesare Rivoltella (Docente ordinario di Pedagogia, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, Presidente Società Italiana di Pedagogia): “La didattica al tempo della mediatizzazione. Tra retrotopia e innovazione”. Ma si sa, le parole, anche quelle “difficili”, aprono mondi. E qui c’è davvero il mondo dell’educazione da esplorare e approfondire. L’iniziativa è opportuna, l’occasione buona. L’augurio è che aiuti a riportare al centro dell’attenzione, la “cura educativa” (in agenda a gennaio) e aiuti a disegnare la scuola del futuro.