Bolivia, omaggio a monsignor Eugenio Scarpellini: dedicata a lui la sede dell’Università Cattolica San Pablo di El Alto

In memoria dell’intenso servizio missionario di monsignor Eugenio Scarpellini, la sede di El Alto dell’Università Cattolica Boliviana San Pablo (https://www.ucb.edu.bo) è stata intitolata al compianto vescovo bergamasco. Monsignor Eugenio Scarpellini, originario di Verdellino, è stato dal 2013 alla guida della diocesi di El Alto, città dove è morto, lo scorso luglio, all’età di 66 anni. Già vicario parrocchiale di Boltiere e Nembro, in Bolivia dal 1987, nell’arcidiocesi di La Paz monsignor Scarpellini ha ricoperto i ruoli di parroco di Villa Copacabana, economo del seminario e dell’arcidiocesi, direttore di un collegio, presidente di una Fondazione per bambini neurolesi, direttore nazionale e continentale delle Pontificie Opere missionarie e segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale boliviana. Nel 2010 è stato nominato vescovo ausiliare di El Alto, diventandone titolare il 27 luglio 2013. Come motto episcopale aveva scelto «In ministerio obediens» (Obbediente nel servizio) e nel suo stemma aveva fatto inserire quattro simboli: un olmo, per richiamare il santuario dell’Olmo nel paese nativo di Verdellino; un lago e le montagne, che rimandano alla Bolivia; la Bibbia e la stola, segno dell’essere sacerdote; il globo, simbolo della missionarietà. Durante il suo episcopato, monsignor Eugenio Scarpellini si è contraddistinto per un intenso impegno pastorale ed un’attività sociale inclusiva, capillare e dinamica nei confronti della gente di El Alto, la seconda città più popolosa della Bolivia. Recentemente, dopo la fuga all’estero del presidente Evo Morales, monsignor Scarpellini si era segnalato come uno dei promotori del dialogo fra le opposte fazioni politiche, mentre nel Paese regnavano violenze e proteste. «Lo scorso novembre, quando sono stato in visita in Bolivia, mi avevano avvisato dell’imminente dedicazione – racconta don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano di Bergamo -: si tratta sicuramente di un bel riconoscimento di quanto fatto da monsignor Eugenio nei suoi anni di episcopato. È il segno attraverso il quale si mantiene il collegamento tra la nostra e loro Chiesa, visto che ad oggi c’è un solo missionario bergamasco, Daniele Assolari, nella diocesi di El Alto. Nel prossimo futuro, altre opere riceveranno riconoscimenti in memoria di monsignor Eugenio, come il centro per disabili CEREFE di El Alto: è un debito rispetto alla loro storia».