“Parole buone” per camminare insieme

Un libro. Per parlare. E pensare

Ci sono parole che sono vere e proprie carezze per l’anima. Sono parole non scontate, parole vere, vere come chi le pronuncia. In fondo, se ci pensiamo bene, quella famosa espressione, “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite loro: questa è la carezza del papa!”, è del tutto inscindibile da quel gigante della fede che fu papa Giovanni! Dette o ripetute da altri, queste parole non avrebbero lo stesso effetto che hanno ancora oggi, quando capita di riascoltarle.

Sergio Astori, psichiatra, e il Covid

Le “Parole Buone” di cui voglio scrivere scaturiscono dal cuore di Sergio Astori, bergamasco, psichiatra e docente presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per lui, i mesi scorsi non sono stati caratterizzati dalla sola cura clinica delle tante persone che si sono rivolte alle sue competenze da medico e psichiatra, ma dalla sua decisione di prendersi cura di tutti a 360 gradi. Sergio Astori si è impegnato ad accompagnare il tempo della sofferenza più profonda di uomini e donne, soprattutto al nord Italia, fortemente colpito dalla prima ondata della pandemia. Il suo impegno si è concentrato soprattutto ad evitare i rischi annessi all’ “infodemia”, ossia quella malattia, così definita dall’Oms, che consiste in un sovraccarico di informazioni, connesse in questo caso alla pandemia in atto, che crea veri e propri squilibri a livello psicologico. Quegli squilibri portano spesso a conseguenze, anche drammatiche.

“Le ‘Parole Buone’ di Sergio, pubblicate in rete,
hanno costituito, come egli stesso scrive,
delle vere e proprie ‘pillole di resilienza’”

Le “Parole Buone” di Sergio, pubblicate in rete, hanno costituito, come egli stesso scrive, delle vere e proprie “pillole di resilienza” per superare la crisi. I termini sui quali, con saggezza e competenza, Sergio ha sviluppato le sue riflessioni, lasciando che a parlare fossero episodi di vita che egli ha conosciuto e incontrato, sono parole che, se viene loro permesso, sanno sprigionare un potenziale umano enorme: scienza, saggezza, armonia, lode, appuntamento, condivisione, trasformazione, impegno, meraviglia, occasione, intreccio, visione.

Alla ricerca della fiducia perduta

Grazie al web e ad amici che, intessendo una splendida rete di relazioni, seppur a distanza, lo hanno aiutato nel divulgare le sue riflessioni, le “Parole Buone” hanno raggiunto tantissime persone, regalando speranza e forza nei momenti di difficoltà. Grazie alle sue molteplici competenze, Sergio ha saputo guidarci tra le difficoltà di una situazione per tutti inedita ad acquisire fiducia negli esperti nei momenti di disorientamento, a far tesoro di chi, grazie alla lunga vita vissuta, ha saputo regalare consigli validi; a dar sostegno a chi, personale sanitario in primis, ha messo in pericolo la vita e si è sacrificato maggiormente per gli altri; a trovare il senso anche negli imprevisti inattesi, perché non esiste errore più grande che pensare di poter attraversare passaggi trasformativi rimanendo gli stessi, senza alcuna variazione.

La copertina del libro
di Sergio Astori

Sergio ci ha regalato il valore perenne dell’impegno, che deve essere mantenuto alto fino alla fine della situazione critica e ci ha detto, splendidamente, che i dettagli hanno un valore inestimabile nella vita, perché permettono di scrivere finali inattesi e insperati per le nostre storie. Da parte mia, non posso che ringraziare Sergio Astori per questo regalo che ha fatto a noi tutti, coinvolgendo molti nel suo desiderio e nella sua dedizione di essere per gli altri.

Le “Parole Buone” ora sono anche un libro (“Parole Buone. Pillole di resilienza per superare la crisi”, di Sergio Astori, San Paolo editrice, 2020): un testo da gustare pagina dopo pagina, sia per chi nei mesi scorsi ha seguito il progetto del dott. Astori, sia per chi non avesse avuto questa possibilità. Peraltro, essendo ancora immersi nel tempo di pandemia, che pure da noi è oggi più lieve rispetto a qualche mese fa, esso si configura come raggio di luce prezioso per il vivere quotidiano.

Non posso che augurare al progetto “Parole Buone” e al volume che ne è scaturito, oltre che, ovviamente, all’autore e ai suoi collaboratori, di continuare a fiorire come quegli splendidi bucaneve che costituiscono il logo del progetto: bucaneve che emergono dalle difficoltà di questo tempo, da valorizzare nel percorso di lento e complesso ritorno alla normalità.