Influencer dell’Amore: “Raccontiamo la bellezza del matrimonio per dare speranza”

Raccontare la bellezza del matrimonio e dare speranza: è questo l’obiettivo di “Influencer dell’Amore”, il libro pubblicato da ed. San Paolo. Protagoniste del libro le esperienze di tre coppie che, nella loro diversità e con ironia, raccontano aspetti diversi dell’essere sposi: Antonio e Luisa parlano di matrimonio attraverso il corpo; Roberto e Claudia di matrimonio attraverso la psiche e Pietro e Filomena di matrimonio attraverso lo spirito.

Tutte e tre le coppie hanno già da tempo blog personali, usati per creare «oasi di incontro e riflessione in un web troppo spesso animato dalla violenza e dagli estremismi», si legge nella presentazione del libro.

Antonio e Luisa: il matrimonio attraverso il corpo. 

«Tu cosa desideri nel tuo cuore?». È questa la domanda che Antonio e Luisa rivolgono ai tanti giovani e adulti che incontrano. Sposati da diciotto anni, hanno quattro figli più uno, già in cielo. Bergamaschi, si occupano da anni di pastorale delle famiglie. 

Antonio e Luisa hanno scoperto che internet può essere un luogo di confronto e speranza. Raccontano l’essere coppia sul loro blog matrimoniocristiano.org: una testimonianza che parte dall’esperienza. «Riceviamo moltissime e-mail di persone che vivono con sofferenza alcuni aspetti del matrimonio. Cercano un conforto» anche perché «l’anonimato aiuta a tirare fuori cose grosse, difficili. È una grande responsabilità». Per rispondere, Luisa e Antonio chiedono aiuto anche a psicologi e sessuologi. Per loro, la scoperta del senso profondo del matrimonio cristiano è arrivata dopo l’incontro con Padre Raimondo, «un frate cappuccino che ci ha cambiato la vita». Padre Raimondo li ha condotti verso la Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II, i 129 discorsi sull’amore umano e sulla sessualità pronunciati dal Papa tra il 1979 al 1984.

Al centro di molte loro testimonianze è proprio il valore del corpo nel matrimonio: tenerezza, attenzione, cura reciproca. Il suo risvolto più intimo e potente è la sessualità. Nell’unione di due corpi c’è il rischio di vivere «nel proprio egoismo: prendo dall’altro quello che mi conviene e quando mi serve: lo uso». Antonio e Luisa spiegano uno dei significati del vivere la sessualità solo dopo un periodo di attesa, che la Chiesa colloca nel fidanzamento: arrivare al “Sì” del matrimonio pronti a «disarmarsi. A dare tutto, per sempre. Ad abbandonarsi totalmente all’altro». Il corpo, allora, diventa il più grande dono gratuito. Fondamentale è anche la riscoperta della «verità del proprio organismo» e dei propri meccanismi biologici: «è un’esperienza di meraviglia». Per Antonio e Luisa, come per i tanti che li cercano attraverso il loro blog, i momenti difficili non sono mancati. «Nei primi tempi abbiamo rischiato più volte di dividerci, ci ha salvati quell’incontro con Padre Raimondo». Le sensibilità dei due non si sono incontrate subito: «All’inizio ho fatto fatica, non capivo fino in fondo la proposta della Chiesa» racconta Antonio, che aggiunge ridendo: «quello che sapevo sulle relazioni e sul sesso lo avevo imparato in televisione o su internet. Pensavo “mi sono trovato una mezza suora”». E poi? «Abbiamo deciso di fidarci. E tutto si è svelato poco alla volta».

Antonio e Luisa hanno fondato Intercomunione di famiglie, un’Associazione che unisce tante coppie in un cammino comune. «Noi non siamo più bravi di altri» conclude Luisa «tanti incontri, situazioni e parole consolatorie ci hanno accompagnati». La coppia ha incontrato «una strada di felicità»: vivere in pienezza il matrimonio cristiano, che implica un cura costante e quotidiana. «Se ce la facciamo noi, possono farcela tutti».

Per approfondire: #Influencer dell’#Amore. Testimonianze e riflessioni di tre coppie 2.0, ed. San Paolo, collana “Progetto famiglia”.