Verso l’alt(r)0, la meditazione della settimana: dare sacralità alla fatica

“Il sacrificio è termine che lo sport spartisce con la religione: “sacrum-facere” è dare sacralità alla fatica. A nessuno piace fare fatica perché la fatica è un peso che ti spezza. Se, però, nella fatica riesci a trovare un significato, allora il suo giogo si fa più lieve. L’atleta è un po’ come il santo: conosce la fatica ma non gli pesa perché, nella fatica, è capace di intravedere oltre, qualcos’altro. Senza motivazione non si può affrontare il sacrificio.”

Papa Francesco

Papa Francesco all’esordio di questo 2021 ha concesso un’intervista in cui il tema centrale è stato lo sport. Molti gli spunti di riflessione a partire dalle sue risposte. Molto significativa questa in cui il Papa offre un parallelo tra sport e religione, tra atleta e Santo. Un legame suggestivo che affascina perché ancora una volta conferma come lo stile, i valori, la proposta cristiana siano, possano e chiedono di essere vissuti nei diversi contesti sociali in cui viviamo. Lo sport è veramente una dimensione vicinissima ai valori del cristiano. Papa Francesco li sintetizza in sette parole, un numero non indifferente: lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto. 

Queste parole che ci giungono all’inizio di questo nuovo anno suonano come un chiaro invito. Il desiderio e la speranza di un riscatto, appunto, sono presenti in ciascuno di noi dopo l’anno faticoso che ci siamo appena lasciati alle spalle. Credo che accanto ai buoni propositi detti con tutta la buona volontà possibile, sia necessario applicare queste semplici parole che il pontefice caldeggia, nell’ambito dello sport, ma che come detto si estendono, applicandosi ad ogni circostanza delle nostre vite. 

In particolare, soffermarsi sul valore del sacrificio, una parola che dischiude un’altra parola ancor più radicale e centrale nell’esistenza dell’uomo: l’amore. Dietro al sacrificio, perché possa essere duraturo ed acquisire senso, c’è sempre l’amore. L’amore per i propri figli, per i propri genitori, per i propri fratelli, per le persone che sono affidate alle nostre cure, nel lavoro o nel volontariato. 

L’augurio per questo 2021 è quello di saper cogliere e comprendere quali sacrifici rendono veramente sacra la fatica, quali sacrifici delineano un volto preciso che non sia semplicemente autoreferenziale ma che delinea un bene comune, un obiettivo ed un risultato condivisibile che giovi alla comunità, sia essa la famiglia, la parrocchia, il proprio ambiente lavorativo, il territorio in cui viviamo. È chiaro il sacrificio da cui poter attingere il desiderio, la costanza e la dedizione per il prossimo, e anche se all’apparenza può sembrare una pesante sconfitta, sappiamo bene cosa ha generato questa meravigliosa sconfitta. 

“Perché da certe sconfitte nascono delle bellissime vittorie. Mi verrebbe da dire che chi vince non sa cosa si perde.”