Come affrontare l’età dell’incertezza: tre dialoghi tra genitori ed esperti

La nostra è “L’età dell’incertezza”, e in questo momento questa condizione viene vissuta con particolare disagio da adolescenti e giovani, che vedono incupirsi l’orizzonte del mondo, le prospettive per il futuro, le relazioni personali. Una condizione particolarmente difficile per le famiglie, che si ritrovano a gestire in una speciale condizione di solitudine la responsabilità educativa: manca la possibilità di condividere questo impegno sia con la scuola, ora comunque lontana dalle dinamiche quotidiane, sia, spesso, per precauzione con la generazione dei nonni e comunque con una famiglia allargata a zii, cugini e amici. In una situazione così particolari è facile scivolare in un senso di apatia e inadeguatezza. Quali sono gli strumenti e le risorse ai quali si può attingere per affrontare questo contesto? È questo il filo conduttore di un ciclo di tre incontri promossi da Geode, centro di neuropsichiatria e psicologia clinica, un servizio di Gruppo Aeper, con la collaborazione di Teatro Qoelet nell’ambito dell’iniziativa dei “Cantieri educativi”. Durante questi incontri (per tutti l’inizio è alle 20,45) si ragionerà su “come vivere l’aleatorietà della contemporaneità ai tempi del Covid tra vicinanza e distanza, sicurezza e rischio, protezione e progetto”. E scoprire “cosa ci insegnano gli adolescenti”.
Gli appuntamenti, concepiti come dialoghi tra genitori, persone che operano in ambito educativo ed esperti, incominciano il 25 gennaio con l’intervento di Miguel Benasayag, filosofo e psicanalista. “Lo abbiamo conosciuto – spiegano gli organizzatori – attraverso alcuni suoi libri che hanno offerto la possibilità di conoscere nuovi modi di comprendere e leggere il mondo adolescenziale e aperto domande sulla nostra società contemporanea. L’abbiamo raggiunto virtualmente nella sua casa di Parigi per un confronto, per aprire nuove domande, per mettere in discussione alcuni riferimenti che ci hanno fino ad oggi rassicurato».
Il 15 febbraio sarà la volta di Ivo Lizzola, filosofo e docente di pedagogia sociale, di pedagogia della marginalità e della devianza presso l’Università degli Studi di Bergamo: “Oltre ad essere un riferimento nazionale per il confronto sulla giustizia riparativa e l’etica della cura è per noi un amico. I suoi libri e le sue riflessioni sono profondamente intrecciate con il progetto culturale del gruppo Aeper”.
Il 15 marzo l’ultimo appuntamento con Pietro Roberto Goisis, psichiatra, psicoanalista e docente universitario, autore di libri che hanno formato il pensiero clinico di colleghi psicologi. Il suo sguardo di tecnico esperto del mondo interno degli adolescenti si intreccia con lo sguardo dell’uomo che ha vissuto l’esperienza del Covid in prima persona. Due aspetti che portano visuali, sensibilità, conoscenze che arricchiscono il percorso di confronto avviato. L’iniziativa parte dal desiderio di riflettere e approfondire, ancora più urgente in tempi difficili come questi: “L’incertezza – spiegano gli organizzatori del centro Geode – è il campo psichico nel quale l’adolescente si muove per sua natura. Cosa può insegnare al mondo adulto, così spaesato in questo momento? Quali risorse può mettere in campo e offrire alla società? E al contempo l’incertezza sociale che stiamo vivendo quali ripercussioni ha sull’adolescenza? Vorremmo riflettere intorno a queste domande con alcuni esperti, con le loro riflessioni, sensibilità umana, esperienza professionale per continuare ad essere adulti pensanti, anche in momenti di incertezza e di forte angoscia come quelli che stiamo vivendo».

Ci si può iscrivere cliccando qui https://forms.gle/jm8iWuVXb6RqLotK9, sarà inviata un’email di conferma con il link per partecipare. Gli incontri sono gratuiti.