Europa, piano contro il cancro: in un anno 1,3 milioni di vittime

Alla vigilia della giornata mondiale contro il cancro, la Commissione europea ha presentato oggi il Piano europeo di lotta contro il cancro, “priorità fondamentale” della Commissione guidata da Ursula Von der Leyen nel settore della salute. Il piano è inteso come una “colonna portante di una solida Unione europea della salute”. Muovendo da nuove tecnologie, ricerca e innovazione, il piano definisce “il nuovo approccio dell’Unione in materia di prevenzione, trattamento e assistenza, affrontando la malattia in tutte le sue fasi e concentrandosi sulle azioni alle quali l’Ue può apportare il massimo valore aggiunto”. Il Piano europeo di lotta contro il cancro “sarà sostenuto da azioni in vari settori strategici, dall’occupazione all’istruzione fino alla politica sociale e all’uguaglianza, passando – spiegano dagli uffici di Bruxelles – per commercio, agricoltura, energia, ambiente, clima, trasporti, politica di coesione e fiscalità”. Ursula von der Leyen afferma: “nel 2020, mentre eravamo impegnati sul fronte della pandemia di Covid-19, molti di noi stavano combattendo una battaglia silenziosa, quella contro il cancro. L’anno scorso 1,3 milioni di europei hanno perso la battaglia e il numero di casi è tristemente in aumento. Ecco perché oggi presentiamo il Piano europeo di lotta contro il cancro: in Europa non lasceremo soli coloro che combattono contro questa malattia”.

Il Piano europeo di lotta contro il cancro, illustrato oggi dal Collegio dei commissari Ue, si articola in “quattro aree d’intervento fondamentali”, nelle quali sono previste 10 iniziative faro e varie azioni di supporto. Per realizzarle saranno attivati “tutti gli strumenti di finanziamento della Commissione”, con uno stanziamento complessivo di 4 miliardi di euro destinati ad azioni di lotta contro il cancro in provenienza dal programma EU4Health, da Orizzonte Europa e dal programma Europa digitale. Il primo ambito è la prevenzione, “attraverso azioni finalizzate ad arginare i principali fattori di rischio, ad esempio il tabagismo (affinché entro il 2040 la percentuale di popolazione che fa uso di tabacco sia inferiore al 5%), il consumo nocivo di alcol, l’inquinamento ambientale e le sostanze pericolose”. Secondo area d’azione è l’individuazione precoce del tumore, “migliorando l’accesso alla diagnostica e la sua qualità e appoggiando gli Stati membri di modo che entro il 2025 il 90% della popolazione dell’Ue che soddisfa i requisiti per lo screening del tumore al seno, del tumore del collo dell’utero e del tumore del colon-retto abbia la possibilità di sottoporvisi”. Terzo ambito: diagnosi e trattamento, “mediante azioni volte a offrire una migliore assistenza integrata e completa e a correggere le disparità di accesso a cure e medicinali di alta qualità”. Infine il miglioramento della qualità della vita dei malati di cancro e dei sopravvissuti, “compresi gli aspetti di riabilitazione e di possibile recidiva o metastasi”.