Il pellegrinaggio del vescovo Francesco Beschi: “Mi metto in cammino tra di voi”

«Il mio pellegrinaggio pastorale non sarà una meta, una città, o un santuario, ma sarà un incontro con tutti, un tornare a casa, cioè la parrocchia, casa di amore, ospitale e fraterna. Una casa da cui uscire per servire la vita dove la vita accade». Saranno queste le caratteristiche fondamentali del pellegrinaggio pastorale tracciate dal vescovo Francesco Beschi, sabato pomeriggio 13 febbraio, durante la solenne Concelebrazione eucaristica che ha segnato l’apertura officiale di questo momento forte nella vita della diocesi. Il pellegrinaggio pastorale durerà sei anni e inizierà il 19 febbraio dalla Cet 9 Valle Imagna-Villa d’Almè e precisamente dalla parrocchia di Corna Imagna. Saranno tre i momenti salienti di questo lungo percorso in ogni comunità parrocchiale: la celebrazione dell’Eucaristia, l’incontro con una realtà significativa della parrocchia, la recita del Rosario.

LA SCELTA DEL NOME

Il vescovo ha subito precisato il significato del nome scelto per questo atto fondamentale nel governo di ogni diocesi. «Alla tradizionale visita pastorale ho voluto dare il nome di pellegrinaggio pastorale avendo davanti a me l’immagine di tante esperienze che ho vissuto con i giovani e la gente in tanti luoghi. Sarà un viaggio speciale con una meta particolare, cioè un incontro in mezzo a voi»

Il vescovo ha ripreso sia il brano del Vangelo del lebbroso che si avvicina a Gesù Cristo e viene guarito, sia il persistere della pandemia. «Un anno fa la violenza del contagio si manifestava lontano da noi, per poi, poche settimane dopo, colpire drammaticamente anche da noi. Apriamo il pellegrinaggio pastorale mentre il virus e le sue varianti ci sono ancora, per cui dovremo celebrare sempre nella prudenza. Iniziamo il pellegrinaggio pastorale con l’interiore certezza che la forza dello Spirito ci unirà più di ogni distanziamento». Il vescovo ha ribadito la centralità dell’incontro. «Sarà un viaggio speciale, ma la meta particolare non saranno una città, o un santuario, ma un incontro. Mi metto in viaggio per sei anni, per incontrare tutti, sacerdoti, giovani, adulti e anziani, e insieme e in loro incontrare Cristo Risorto. Il santuario sarete voi, cari fratelli e sorelle, per intravedere i tratti luminosi e anche i tratti stanchi o deformati. Vengo fra voi con la meraviglia della fede e della speranza irriducibile in Cristo».

UN SANTUARIO DI PREGHIERE 

«Vengo fra voi come vescovo — ha proseguito monsignor Beschi —, ma il vescovo è come il lebbroso del Vangelo che si avvicina a Gesù Cristo. Il vescovo chiede di essere toccato dalla vostra fede, per vivere fra voi la gioia del miracolo della vita buona e bella. L’incontro con voi sarà come tornare a casa, cioè la parrocchia, una casa di amore, ospitale e fraterna, da cui uscire per servire la vita dove la vita accade». Il pellegrinaggio pastorale sarà connotato dalla preghiera. «Durante i mesi più terribili della pandemia abbiamo pregato per costruire un santuario di preghiere corali o nascoste. Nel pellegrinaggio pastorale condivideremo la gioia di edificare un santuario di preghiere e saremo orgogliosi che tra i numerosi santuari sorti nella nostra diocesi ne esista anche uno costruito di preghiere».

Al termine della Messa, il vescovo ha consegnato ai moderatori delle Fraternità presbiterali l’immaginetta e la preghiera che accompagneranno il suo pellegrinaggio pastorale. Infine, a nome dell’intero presbiterio diocesano,  l’intervento di don Mario Carminati, vicario episcopale per le attività economiche, che ha ringraziato il vescovo per la vicinanza al clero e alla popolazione nei momenti più forti della pandemia. «Lei è stato un pastore che ci ha testimoniato i segni della sua paternità, la stessa che diventerà il suo biglietto da visita giungendo nelle nostre parrocchie come discepolo di Cristo». Don Carminati ha consegnato al vescovo un dono significativo: la corona di un Rosario, che accompagnerà il suo cammino nelle 389 parrocchie della nostra diocesi. Fra i concelebranti c’era il vicario generale monsignor Davide Pelucchi.