Covid-19, la pandemia non uccide i sogni: la storia di Denmik, la start-up di Michele

Proprio il periodo più difficile dell’epidemia è stato per Michele l’occasione propizia per dar forma al proprio sogno. Per tradurlo nell’inizio di una storia scritta con l’inchiostro della passione e del coraggio. Michele Confalonieri ha 29 anni, viene da Rovetta, è stato per tre anni in Danimarca (dove ha frequentato la laurea specialistica in Economia), attualmente vive a Bergamo e lavora alla Brembo. Ma accanto al suo lavoro, da ormai un anno si è lanciato in una nuova avventura che sta costruendo con le proprie mani e la propria fantasia. Una start-up che unisce le sue grandi passioni per produrre abbigliamento sportivo.

Michele, infatti, ha la corsa e la montagna nel sangue. E ha deciso di dedicare il proprio tempo libero a questa nuova avventura imprenditoriale, Denmik, che porta il nome del fondatore e quello del paese di cui si è innamorato.

“Sono partito proprio all’inizio della pandemia – spiega Michele -, l’idea non era di sostituire il mio lavoro da dipendente con questa nuova idea, ma di svilupparla solo come hobby. Mi piacciono la corsa, lo sport, la montagna, ho pensato di fare dei capi di abbigliamento che andassero bene per correre ma anche per camminare. Per ora sono disponibili delle magliette in tessuto tecnico (ideali per la corsa ma utilizzabili anche per andare in montagna o in tutte le attività sportive) e delle giacche, anch’esse flessibili (si possono indossare anche con un paio di jeans)”.

La vendita online è partita da pochissimo ed è l’esito di un percorso durato mesi. “Io lavoro a tempo pieno in Brembo, mi occupo di controllo gestione nella business unit delle moto. Nel tempo libero sviluppo i prodotti di Denmik. Anche se magari non appare, dietro un online store c’è un lavoro da fare tutti i giorni. Devi pensare al marketing; per la gestione della pagina Instagram, che è imprescindibile, mi sono appoggiato anche ad un mio amico che ha più esperienza di me. Tra i passaggi importanti c’è stata la scelta dei prodotti su cui puntare sin da subito, poi la fase molto lunga di ricerca dei fornitori: ho fatto fare dei campionari dall’estero e dall’Italia per trovare quello che potesse soddisfare le mie esigenze e impattasse meno a livello economico, pur con una qualità del prodotto buona e ho deciso di appoggiarmi ad un’azienda italiana che fa anche da intermediaria. E anche la questione burocratica per l’apertura di una partita IVA non è stata semplice. Per cominciare ho pensato anche ad alcune collaborazioni con delle realtà già esistenti, come gli organizzatori di escursioni “Orobie for trekking” e una mia amica che si occupa di pirografia (stiamo pensando, per rendere unica l’esperienza di Denmik, di regalare ad ogni acquirente un portachiavi in legno personalizzato)”.

Durante tutte le fasi della pandemia Michele ha sempre continuato a lavorare in azienda. “Per fortuna sì. Ho potuto dedicare a questo nuovo progetto le sere e i fine settimana. Personalmente mi ha aiutato tanto pensare a Denmik nel periodo più difficile del Covid: nonostante la situazione negativa e l’aria pesante che si respirava ho avuto la possibilità di restare positivo e ottimista, di dedicare l’attenzione a qualcos’altro oltre le informazioni negative che arrivavano quotidianamente dai telegiornali. Ho usato il mio tempo in altro modo”.

Il periodo che ha paralizzato molti a livello lavorativo ha portato invece Michele a farsi in due. Premendo l’acceleratore su un’idea che coltivava nella mente e nel cuore da tempo. “Ho sempre voluto, nel mio piccolo, creare qualcosa di mio. Ho cambiato cento idee, poi ho pensato alle mie passioni per lo sport e la corsa e ho deciso di andare su questa strada. Per ora non mi interessa che questa iniziativa mi sostenga economicamente, è prima di tutto un hobby e una passione”.