Esercizi spirituali per catechisti: “Prendere in mano la Bibbia, serve un salto di qualità”

“Il deserto, la strada e la città” sono i temi attorno a cui si snoderanno gli Esercizi spirituali proposti dall’Ufficio catechistico nazionale, in programma da oggi all’11 marzo in modalità online e accessibili anche nella lingua dei segni. L’iniziativa è rivolta ai catechisti, agli educatori e a quanti sono impegnati nell’annuncio. “I cattolici italiani devono prendere in mano la Bibbia. Non possiamo accontentarci di sentirla leggere, di vederla su una libreria o di partecipare solo alla liturgia”, afferma don Dionisio Candido, biblista e responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei

“I cattolici italiani devono prendere in mano la Bibbia. Non possiamo accontentarci di sentirla leggere, di vederla su una libreria o di partecipare solo alla liturgia. Bisogna prenderla in mano e pregare la Parola di Dio. È un salto di qualità che la comunità cristiana è chiamata a compiere. Dobbiamo appropriarci della Bibbia”. Don Dionisio Candido, biblista e responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei, guiderà gli Esercizi spirituali online per catechisti, educatori ed evangelizzatori che si aprono oggi (fino all’11 marzo) e saranno accessibili anche nella lingua dei segni.

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È la prima volta che l’Ufficio organizza gli esercizi spirituali. Perché?

In questi mesi difficili abbiamo offerto una serie di iniziative di carattere formativo, rivolte in particolare ai catechisti. La partecipazione è stata ampia, direi oltre le aspettative. È chiaro che c’è un desiderio di formazione.

Per il cristiano la prima formazione è di carattere spirituale, perché la coscienza cristiana si forma nella preghiera.

Questi tre giorni di lavoro vogliono essere veri esercizi spirituali per gli operatori pastorali.

Cosa significa proporre il metodo ignaziano online?

È una sfida inedita. Sfruttiamo gli strumenti della comunicazione a distanza, ma ci atteniamo alla tradizione degli esercizi che vengono svolti da ciascun partecipante. In un primo momento, infatti, gli esercizi prevedono una fase comune che poi si conclude nella preghiera personale e privata. Questa seconda parte, dunque, è di tipo tradizionale.

La Chiesa italiana si continua a impegnare per creare comunità anche attraverso la Rete…

È uno sforzo che la Cei sta facendo in questi mesi. Creare una dimensione comunitaria a livello nazionale, utilizzando nel modo migliore gli strumenti digitali.

In questo caso legati alla formazione e alla spiritualità. La Chiesa italiana si sta sforzando per mantenere il tessuto ecclesiale comunitario anche attraverso queste iniziative.

Quante persone parteciperanno agli esercizi spirituali?

Sono previsti oltre 1.400 partecipanti, ai quali si aggiungeranno gli ospiti dell’ultimo minuto. Tutti posso seguire la prima mezz’ora di introduzione agli esercizi spirituali. Quindi sarà inviata una scheda personale per portare avanti l’esercizio personale in base alla meditazione del giorno. Ogni volta si prenderà un versetto della Bibbia, che sarà meditato e sul quale si avvierà la preghiera.

Come mai la scelta del tema “Il deserto, la strada, la città”?

Il tema è legato al tempo di Quaresima. Vogliamo accompagnare Gesù dalle tentazioni nel deserto all’ingresso a Gerusalemme, la Domenica delle Palme.

Sono i tre tempi della Quaresima: il deserto della vita, la strada in cui camminiamo come discepoli insieme a Gesù, la città nella quale entriamo prima della Settimana Santa.

È un itinerario della Quaresima riassunto in pochi giorni.

La Bibbia non è vissuta dai cristiani?

La Bibbia resta il libro più venduto, è ormai fuori dalle classifiche. Nella nostra cultura la Bibbia è ovunque, anche se non ce ne accorgiamo: è nell’arte, nell’architettura, nel nostro modo di esprimerci. Ma i cattolici italiani devono prendere in mano la Bibbia. Non possiamo accontentarci di sentirla leggere, di vederla su una libreria o di partecipare solo alla liturgia. Bisogna prenderla in mano e pregare la Parola di Dio. È un salto di qualità che la comunità cristiana è chiamata a compiere. Dobbiamo appropriarci della Bibbia.