Le virtù eroiche di tre Poverelle, ora Venerabili come altre tre consorelle stroncate dall’Ebola

Lo scorso 20 febbraio, Papa Francesco aveva riconosciuto le virtù eroiche di tre suore delle Poverelle, stroncate dal terribile virus Ebola fra l’aprile e il maggio del 1995 mentre curavano i malati nell’ospedale di Kikwit, nella Repubblica democratica del Congo. A queste tre grandi testimoni, morte sulla breccia, Papa Francesco ha aggiunto anche le tre altre consorelle, tutte uccise dallo stesso morbo. Il loro sacrificio destò ovunque enorme impressione.

Il riconoscimento, con cui le tre religiose delle Poverelle sono dichiarate Venerabili, reso ufficiale giovedì 18 marzo, è avvenuto nel corso di un’udienza concessa il giorno precedente con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione vaticana per le cause dei Santi. Questi i nomi delle tre Poverelle (due bergamasche e una bresciana):

Suor Danielangela Sorti (al secolo Anna Maria), 47 anni, nativa di Lallio, scomparsa l’11 maggio 1995, contagiata mentre si era offerta di assistere una consorella. Sul retro di una fotografia aveva scritto: «Amore chiede Amore».

Suor Annelvira Ossoli (al secolo Celeste Maria), 58 anni, nativa di Orzivecchi (Brescia), scomparsa il 23 maggio successivo. Era la superiora provinciale d’Africa, chiamata «la donna della vita» dagli africani per i tantissimi bambini che aveva fatto nascere in quarantatré anni di missione.

Suor Vitarosa Zorza (al secolo Maria Rosa), 51 anni, nativa di Palosco (Italia), l’ultima a soccombere, il 28 maggio 1995. Era corsa nell’ospedale di Kikwit per assistere le consorelle, dicendo: «Perché devo aver paura? Le altre sono lì, in questo momento hanno bisogno di me».

Come per le altre tre Poverelle, il riconoscimento pontificio decreta che le sei religiose hanno testimoniato in modo eroico ed eminente l’esercizio delle virtù cardinali (prudenza, fortezza, giustizia, temperanza) e quelle teologali (fede, speranza, carità). Il riconoscimento decreta il titolo di Venerabili alle religiose, che è il passo fondamentale nel processo verso la beatificazione. Aperto l’8 aprile 2013, il processo diocesano per la beatificazione delle sei Poverelle ha visto 114 sessioni, 50 testimonianze raccolte in Italia e a Kikwit ed era stato chiuso dal vescovo Francesco Beschi il 25 gennaio 2014, che in quella occasione le aveva definite «martiri della carità», sottolineando la loro vita di fede e la competenza infermieristica».

Le altre tre consorelle dichiarate venerabili il 20 febbraio scorso sono: suor Floralba Rondi (al secolo Luigia Rosina), 71 anni, nativa di Pedrengo, la prima a morire il 25 aprile 1995; suor Clarangela Ghilardi (al secolo Alessandra), 64 anni, nativa di Trescore, morta il 6 maggio successivo; suor Dinarosa Belleri (al secolo Teresa Santa), 59 anni, nativa di Cailina di Villa Carcina, scomparsa il 14 maggio.

Un cippo nel cimitero civico di Bergamo ricorda queste sei eccezionali religiose. A loro è stato dedicato anche il centro sanitario di Kikwit, costruito dalle Poverelle con il contributo di molte persone.