Presepe Pasquale al Museo di Alzano: una meditazione artistica per la Settimana Santa

«Il Museo d’Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo ospita un particolare Presepe che tuttavia non rappresenta le consuete vicende natalizie. Si tratta infatti di un Presepe Pasquale che narra la Passione di Cristo, proprio con le modalità tradizionali per la Natività». All’inizio di questa Settimana Santa Riccardo Panigada, conservatore del museo, ci accompagna alla scoperta di una particolare opera d’arte, un Calvario composto da quarantaquattro piccole statue lignee dipinte che proviene dal Monastero salesiano della Visitazione di Alzano.

«Le varie “stazioni” sono risolte attraverso una grammatica figurativa popolare, la storia è tracciata per scene con poche ambientazioni strutturali, come nelle Sacre Rappresentazioni che si inscenavano sui sagrati delle chiese». Questo fa sì che l’opera sia di immediata comprensione e forte vicinanza all’osservatore che si sente coinvolto nel racconto della Passione. Il fedele è guidato, passo dopo passo, dentro gli ultimi episodi della vita di Cristo: il Tradimento di Giuda, l’Orazione nell’Orto del Getsemani, l’Ecce Homo, il Cristo deriso, la Flagellazione, la Salita al Calvario, la Crocifissione, il Compianto sul Cristo morto «il tutto in un crescendo drammatico. Il dramma della Passione di Cristo viene però risolto in un atto di fede e speranza: in alto domina l’immagine della Resurrezione a ricordare che quel sacrificio non è stato inutile, ma è la Salvezza dell’uomo». Lo sguardo rivolto verso l’alto di coloro che stanno ai piedi della croce risuona come un invito ad accorgerci che più in alto, oltre la croce, c’è Gesù risorto. Un invito a ricordarci che la vita vince sempre sulla morte, sulle “morti” di ognuno di noi, basta alzare lo sguardo.

«L’opera è dell’intagliatore bresciano Beniamino Simoni, nato in una piccola frazione del comune di Cevo, in Valsaviore, e formato artisticamente nel ricco contesto delle botteghe di scultori lignei della Val Camonica. Fu ben presto in contatto con Andrea Fantoni e la sua bottega, una delle più attive a quel tempo. La produzione di Beniamino è caratterizzata da un deciso realismo ed ebbe il suo culmine nella realizzazione delle statue che compongono le 14 stazioni della Via Crucis custodita nel Santuario della via Crucis di Cerveno, concepita secondo la tradizione borromaica dei Sacri Monti. Una suggestiva ipotesi vedrebbe le statuette di Alzano come studi e bozzetti preparatori proprio dell’importante opera camuna. L’artista lavorò a questo progetto tra il 1752 e il 1764 ma senza portarlo a termine: le ultime tre stazioni furono completate da Donato e Grazioso Fantoni, nipoti di Andrea. Il “Calvario” sarebbe così giunto ad Alzano proprio attraverso i Fantoni».