Papa Francesco: “Il deterioramento del clima è il risultato di scelte sbagliate”

Molti sfollati climatici “vengono ‘divorati’ da condizioni che rendono impossibile la sopravvivenza”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nella prefazione agli Orientamenti pastorali sugli sfollati climatici, presentati oggi in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede. “Costretti ad abbandonare campi e coste, case e villaggi, fuggono in fretta portando con sé solo pochi ricordi e averi, frammenti della loro cultura e della loro tradizione”, il ritratto del Papa: “Partono pieni di speranza, con l’intenzione di ricominciare la propria vita in un luogo sicuro. Ma, per lo più, finiscono in bassifondi pericolosamente sovraffollati o in insediamenti improvvisati, aspettando il loro destino”. “Coloro che sono costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni a causa della crisi climatica hanno bisogno di essere accolti, protetti, promossi e integrati”, ribadisce Papa Francesco: “Essi hanno il desiderio di ricominciare, ma bisogna dare loro la possibilità di farlo, e aiutarli perché possano costruire un nuovo futuro per i loro figli. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare sono tutti verbi che corrispondono ad azioni adeguate. Togliamo quindi uno per uno quei massi che bloccano il cammino degli sfollati, ciò che li reprime e li emargina, che impedisce loro di lavorare e di andare a scuola, ciò che li rende invisibili e nega loro la dignità”. “Gli Orientamenti Pastorali sugli Sfollati Climatici ci invitano ad ampliare il modo con cui guardiamo a questo dramma dei nostri tempi”, l’omaggio del Papa: “Ci spingono a vedere la tragedia dello sradicamento prolungato che fa gridare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, anno dopo anno: ‘Non possiamo tornare indietro e non possiamo ricominciare da capo’. Ci invitano a prendere coscienza dell’indifferenza della società e dei governi di fronte a questa tragedia. Ci chiedono di vedere e di preoccuparci. Invitano la Chiesa e tutti quanti ad agire insieme, e ci indicano come è possibile farlo. Non usciremo da crisi come quelle del clima o del Covid-19 rinchiudendoci nell’individualismo, ma solo stando insieme, attraverso l’incontro, il dialogo e la cooperazione”.

“Il fatto che le persone siano costrette a migrare perché l’ambiente in cui vivono non è più abitabile, ci potrebbe sembrare un processo naturale, qualcosa di inevitabile. Eppure, il deterioramento del clima è molto spesso il risultato di scelte sbagliate e di attività distruttive, il frutto dell’egoismo e dell’abbandono, che mettono l’umanità in conflitto con il Creato, la nostra casa comune”. Lo scrive il Papa, nella prefazione al volume “Orientamenti pastorali sugli sfollati climatici”, elaborato dalla Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e presentato oggi in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede. “A differenza della pandemia di Covid-19 – abbattutasi su di noi all’improvviso, senza alcun preavviso, e quasi ovunque, con un impatto pressoché simultaneo sulla vita di tutti noi –, la crisi climatica è iniziata con la Rivoluzione Industriale”, ricorda Francesco: “Per molto tempo, tale crisi si è andata sviluppando tanto lentamente da rimanere impercettibile per tutti, eccetto per pochissime persone particolarmente lungimiranti. Anche adesso, le sue ripercussioni si manifestano in maniera disomogenea: il cambiamento climatico interessa il mondo intero, ma le difficoltà maggiori riguardano coloro che meno hanno contribuito a determinare il cambiamento climatico”. “Eppure, come per la crisi del Covid-19, a causa della crisi climatica, il numero enorme di sfollati è in continuo aumento e sta rapidamente diventando una grande emergenza della nostra epoca, come possiamo vedere quasi ogni sera in televisione, e questo richiede risposte globali”, l’appello del Papa.