Prove quotidiane di resurrezione ai tempi della pandemia

È stata una Pasqua impegnativa, ma è stata Pasqua. La fatica che segna questo tempo si è fatta sentire: ascoltando diverse persone durante le confessioni individuali ho avuto questa chiara percezione. Tante paure si affacciano alla vita della nostra gente: la paura per il futuro, per la salute, per il lavoro, soprattutto per quanto accadrà quando il blocco dei licenziamenti verrà revocato. 

Meditando il Vangelo di Pasqua, ho pensato a tutte queste situazioni, alle tante richieste di preghiera di questi giorni e ho voluto provare a pormi seriamente una domanda, che ha poi guidato la mia omelia del giorno di Pasqua: Possiamo risorgere come Gesù? E, soprattutto, la Pasqua di Risurrezione di Gesù ha qualcosa da dire a questo tempo, alla vita di ciascuno di noi, oppure no?

Ho risposto a questa domanda innanzitutto provando a sondare i bisogni di risurrezione di oggi, i cui segni si leggono chiaramente nella nostra gente. Ne evidenzio alcuni.

Il primo segno è lo sguardo dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Stanno facendo tanta fatica. Percepiscono questo tempo più come una sopravvivenza che come vita vera. L’invito a fare un sorriso, che ho più volte rivolto loro, da dietro lo schermo, all’inizio di una lezione a distanza, aveva questa finalità: quella di far loro riconoscere la promessa di vita buona che Dio ha inscritto nell’esistenza di ciascuno, che non smette di essere tale nella fatica. Anzi, la fatica può essere opportunità feconda per riscoprire il dono ricevuto. Vedo desiderio di risurrezione in chi sta mettendo tutto se stesso nel suo lavoro, per inventare metodi e strategie nuovi per non far mancare il necessario a sé, alla sua famiglia, ai dipendenti. Non è facile, ma la passione, la determinazione, l’amore e l’affetto sinceri per gli altri, sono segni di quella forza che fa rialzare, che non permette di soccombere alla disperazione … una forza che fa sorgere nuove energie.. che fa ri-sorgere.

Vedo il desiderio di risurrezione negli anziani che aspettano di riabbracciare i loro cari senza doverli salutare a distanza, così come in tutte le persone distanti da casa che sperano di tornare presto a incontrare coloro che amano.

C’è desiderio di risorgere nei malati che implorano una pronta guarigione o, anche solo, di soffrire di meno; lo stesso desiderio si trova in chi ha dovuto affrontare l’esperienza del lutto, sia recentemente che durante lo scorso anno, in particolare quando non era possibile celebrare i funerali. 

Questi sono alcuni dei nostri più grandi desideri di risurrezione. La promessa di Gesù, nella sua Risurrezione, si rivolge a noi e a questi desideri che portiamo nel cuore. 

Oggi siamo noi i discepoli che, sconvolti dall’annuncio della tomba di Cristo trovata vuota, che risuona da più di duemila anni, siamo chiamati a decidere.

Possiamo scappare da questo annuncio, ritenendolo il più grande inganno della storia. Oppure, possiamo riconoscere in quella tomba vuota e in quel sudario “avvolto in un luogo a parte”, alla luce delle Scritture, il realizzarsi della promessa di Dio, che non permette alla morte di avere la parola definitiva, né sulla vita del Figlio, né sulla nostra. Dio è il Dio dei vivi, ci dice la Scrittura, e non abbandona i giusti nel sepolcro, ma li porta con sé.

Spero la Pasqua doni a tutti coraggio, forza per affrontare i tempi che ci aspettano, fede che sa leggere la presenza di Dio nella storia. E che la Pasqua illumini il desiderio di risorgere che abita la nostra società e il cuore di ciascuno di noi.

Aprile 2021- Cero pasquale Parrocchia Grumello del Monte
  1. “Pasqua” significa “risorgere” tutti i giorni, ogni mattina quando ti alzi fino all’oscurità della notte, in cui le angosce si fanno ancora più pressanti ma che l’aver Qualcuno a cui affidarti, lenisce il peso delle tenebre che attraversano il tuo cuore! Chi non crede si dispera e avvolge tutto nell’oscurità della incertezza e non ha uno spiraglio di luce a cui seguirne la scia! Anche a chi crede però viene meno la speranza, in cui viene affievolito il desiderio di un domani, quando, la solitudine travolge ogni tuo intento di vita! Ecco, forse, la Pasqua è un risorgere, se qualcuno ti tende una mano,… ti dà un sorriso… e con te condivide ogni dolore ed ogni gioia di speranza! Gesù è per noi, compagno di strada? solo condividendo quel “Pane e quel Vino”, e con il nostro corpo tocchiamo, accarezziamo, guardiamo con Amore, chiunque si incontra è Gesù che si manifesta! Ai bambini spaventati, cosa si fa? Ecco, prenderli fra le braccia, e assicurarli che tu sei vicino, sempre, fa sì che le paure fuggano dagli sguardi attoniti, e in cerca di sicurezza ci abbandoniamo teneramente a chi ci sta vicino! Buona Pasqua… sempre!

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