Via alla formazione: UPEE in campo per gli oratori in vista del Cre-Grest

Tre fasce d’età coinvolte, diversi approfondimenti tematici e tre azioni di accompagnamento a sostegno degli oratori: la nuova proposta formativa dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva guarda all’estate con fiducia ed entusiasmo. Dopo le due presentazioni del Cre-Grest, una in diretta su BergamoTv e l’altra su YouTube, l’UPEE desidera accompagnare il cammino degli oratori attraverso la formazione. Il nuovo step consiste in un progetto costruito per adattarsi alle esigenze delle realtà interessate.

Il progetto formativo è rivolto a tutti gli oratori ed è declinato su tre differenti livelli. Il primo, quello base, è rivolto agli adolescenti di 14 e 15 anni che sono alle prime armi con l’esperienza animativa e che verranno coinvolti come aiuto-animatori. Il livello intermedio è pensato per i ragazzi di 16 e 17 anni con alle spalle qualche partecipazione alla proposta estiva e che saranno animatori. Ultimo e terzo livello sarà quello avanzato, con cui verranno coinvolti i maggiorenni ovvero coloro che ricopriranno dei ruoli di responsabilità come i capigruppo e i coordinatori. In base alla fascia d’età da coinvolgere e ai bisogni emersi in oratorio, la proposta formativa sarà adatta e co-progettata con i responsabili presenti nella comunità.

Prendendo in considerazione la situazione attuale, il tema del Cre-Grest e le esigenze degli adolescenti, la formazione verte su cinque focus principali da approfondire o meno in base alla richiesta dell’oratorio. La tematica della conoscenza è consigliata per i gruppi che non hanno ancora un forte legame o un percorso alle spalle. Non è scontato, infatti, che il gruppo di aiuto-animatori e animatori si conosca, visto il periodo di ridotta socialità a cui sono andati incontro gli adolescenti. Un primo passo può essere quello di stringere nuovi legami accompagnati nella conoscenza dell’altro. Il gioco, invece, è il tema del Cre-Grest “Hurrà – Giocheranno sulle sue piazze” e non poteva mancare all’interno del progetto formativo. L’obiettivo non sarà solamente quello di mettere a fuoco l’argomento protagonista della prossima estate, ma anche di comprenderne la bontà e la valenza pedagogica. Un altro argomento da affrontare è quello della progettazione in chiave di metodo e, soprattutto, di stile. Con gli animatori si metterà a tema l’importanza del saper fare: con un modo adatto al contesto, ai destinatari e alle finalità educative che si vogliono perseguire, perché non si tratta di fare per fare, ma di fare per educare.  

Le ultime due tematiche proposte dalla formazione si differenziano anche in base all’età dei destinatari. La proposta legata alla relazione educativa è consigliata per chi rivestirà dei ruoli di responsabilità al Cre-Grest. In questo frangente, l’obiettivo dei capigruppo e dei coordinatori sarà quello di instaurare delle relazioni significative con i più piccoli guardando al loro recente vissuto. Spiritualità, informalità e inclusione saranno gli elementi cardine dell’educazione da metter in atto durante l’esperienza e permetteranno di valorizzare anche i momenti meno costruiti. La tematica animativa, invece, è pensata principalmente per gli aiuto-animatori e gli animatori. Abilitando gli adolescenti ad azioni animative come il ballo, la storia, i laboratori e il coinvolgimento dal palco, la formazione dota tutti degli strumenti necessari per fare animazione in modo inclusivo.

Oltre all’accompagnamento formativo così declinato, l’UPEE si mette a disposizione sin da subito anche per azioni di carattere politico e progettuale. Dal punto di vista politico, si desidera immaginare la modalità migliore per declinare il progetto Cre-Grest negli oratori e nelle comunità in questa estate da vivere all’insegna del gioco e del divertimento, ma anche dell’alleanza con le altre agenzie del territorio. Dalla prospettiva progettuale, invece, si entra nel merito di strategie concrete che possano essere arricchite da punti di vista differenti e orientate ad una maggiore efficacia educativa e pastorale.

Ogni incontro e ogni gesto di accompagnamento sono azioni, tasselli fondamentali, che contribuiscono sempre più alla costruzione di una consapevolezza e una competenza del proprio esserci: perché essere animatore è un compito, ma è anche una vocazione da vivere fino in fondo e con la possibilità di mettere in gioco le proprie abilità al servizio dei più piccoli.

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