Senti chi Parla: la radio dei giovani dell’oratorio di Nembro spazio creativo su YouTube

Senti chi parla è la radio dei giovani dell’oratorio di Nembro che dalla fine di gennaio del 2021 ha iniziato le sue trasmissioni. Senti chi parla è uno dei tanti progetti che il curato don Matteo Cella ha avviato per mettere al centro i giovani e dar loro un ruolo da protagonisti. Questa esperienza sta diventando per tanti ragazzi dell’oratorio una scuola in cui crescere, un luogo dove esprimersi, un canale per creare comunità.

Per questa radio dalle caratteristiche atipiche i giovani di Nembro hanno scelto sin da subito di non utilizzare solo i podcast audio ma di produrre anche dei contenuti video, da pubblicare su Youtube. E la scelta si è dimostrata vincente. 

“Innanzitutto volevamo distinguerci un po’, non fare solo i podcast, ma ricorrere anche ad una piattaforma che permettesse di fare dei video più lunghi – spiegano dal loro studio registrazioni Filippo e Letizia, due dei giovani del gruppo -. Abbiamo potuto sfruttare il nostro canale dell’oratorio, già attivo e molto seguito, come vetrina per farci conoscere. Anche adesso la maggioranza delle visualizzazioni ai nostri contenuti arriva da Youtube, che resta lo strumento più conosciuto. Il video, per altro, dà l’idea di una maggiore interazione rispetto al semplice ascolto: nella rubrica dedicata al cinema, per esempio, possiamo inserire nelle nostre puntate qualche spezzone di film che rende più interessante la conversazione. Mantenere l’attenzione per 15 minuti è difficile, il video in questo può aiutare e l’avevamo utilizzato già per i brevi filmati promozionali con cui abbiamo presentato le diverse rubriche”.

I contenuti proposti su Senti chi parla sono molto vari. Spazio alla cultura con “Lib(e)ri tutti”, dedicata ai libri, “Playlist”, sulla musica, e “Per un pugno di ascolti” che parla di cinema. Ma i giovani si dedicano anche a raccontare e commentare notizie, in particolare quelle positive, con “Le tizie” e “Novitizie”. Guardano al loro paese con “Si dice in giro…” e “Local guide”. E ancora si confrontano fra loro nelle “Ciacole a merenda” e dialogano invitando altre persone in “AxO”, l’aperitivo con l’ospite.

I 25 giovani non compaiono tutti davanti alla telecamera, c’è anche chi si occupa di regia, grafica, redazione e social network. Gli addetti ad ogni rubrica lavorano in forma indipendente ma ogni tre settimane si incontrano tutti insieme per condividere i temi da approfondire e fare una verifica.

“Per noi la radio sta rappresentando un’occasione per imparare – raccontano ancora Filippo e Letizia -, ci stiamo sperimentando per esempio nella grafica e nella produzione di contenuti per i social network. Stiamo imparando a stare davanti ad una telecamera, a comunicare e a confrontarci”.

Prezioso in particolare il momento di apertura al dialogo con gli ospiti. In queste prime settimane sono arrivati in studio Mario Calabresi, Stefano Montanari e Silvia Pezzetti. Ma non solo. “Abbiamo anche intervistato due giornalisti, una italiana e uno danese. È stata per noi l’occasione di cimentarci nella traduzione e provare a fare il doppiaggio. Abbiamo notato che le interviste sono state molto ben accolte nel pubblico”.

Per i giovani, studenti e lavoratori, l’impegno da dedicare alla radio non è poco, ma l’entusiasmo con cui stanno vivendo questa esperienza sta avendo la meglio. “Per me è stato molto impegnativo all’inizio – racconta Filippo -, si trattava di partire da zero, pensare cosa fare nella pratica. Una volta avviato il progetto, ora ci troviamo una volta ogni tre settimane per registrare e ugualmente per la riunione. Serve organizzarsi, le prime volte arrivavamo all’ultimo, e il rischio è di far male le cose. Una volta che prendi le misure diventa più veloce. Registrare è anche la parte più divertente e in questo periodo è un’occasione preziosa per incontrarsi con gli altri”. Gli fa eco Letizia: “All’inizio capitava di registrare lo stesso video per decine di volte a causa dei continui errori, ma anche questo era un’esperienza divertente”. 

Dopo i primi passi, Senti chi parla guarda avanti con coraggio e creatività. “Abbiamo l’obiettivo di creare un nuovo canale Youtube. Abbiamo iniziato ad uscire su quello dell’oratorio, ci piacerebbe ora averne uno nostro per identificarci meglio, anche se questo richiede un lavoro di pubblicità per farlo conoscere. Per la prossima estate abbiamo in mente un progetto che si chiama ‘Senti chi viaggia’: ripercorrendo l’idea dell’anno scorso, quando don Matteo era andato in bici a Trieste, pensiamo di viaggiare con la nostra radio per l’Italia, fare incontri con le persone del posto e far conoscere altra gente. Una delle prospettive che intendiamo seguire è anche quella di avere una maggiore interazione con il pubblico, introducendo dei momenti di diretta, magari il sabato o la domenica, e degli appuntamenti in piazza per fermare le persone e farci conoscere”.

Il pubblico che sta seguendo la radio in queste prime settimane è stato vario: non solo giovani ma anche persone di mezza età, forse qualche genitore che apre le orecchie a quello che i giovani vogliono esprimere. Per perseguire anche l’obiettivo di parlare ai coetanei, i giovani di Senti chi parla stanno progettando dei laboratori da proporre al CRE. “E’ un’idea per far avvicinare altri giovani a questa realtà: siamo convinti che sia una cosa divertente e che ne valga la pena”.