Anziani e pandemia: “Volontari digitali” per combattere la solitudine

« Con questo progetto ci si è resi conto che la solitudine e la fragilità di queste persone era legata non solo al momento di pandemia, ma che era una situazione che vivevano già da tempo ». Manuela Castelli, 56 anni, è tra i volontari che partecipano al progetto “Volontari digitali per Bergamo Aiuta”, lanciato da Fondazione Cesvi in collaborazione con il Comune di Bergamo e Samsung Electronics Italia. Obiettivo? Combattere l’isolamento dovuto al lockdown aiutando gli anziani a rimanere in contatto, attraverso smartphone e computer, con il mondo esterno e a svolgere alcune attività burocratiche. Azioni che per i giovani sembrano scontate e banali, ma che per queste persone sono fondamentali per poter rimanere in contatto con i propri cari e stare al passo con la burocrazia.

Consigli tecnici e suggerimenti sull’utilizzo dei dispositivi elettronici agli over 65

Il servizio offre consigli tecnici e suggerimenti sull’utilizzo dei dispositivi elettronici agli over 65 residenti a Bergamo. Per usufruirne basta chiamare il Numero Verde, fornito da Professional Link, 800 694 926, al quale rispondono volontari del Comune di Bergamo, adeguatamente formati dagli esperti di Samsung Electronics Italia grazie ad un corso mirato ad acquisire le competenze necessarie per fornire assistenza e formazione sulla tecnologia alla popolazione più anziana. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.  « L’idea è nata alla fine della prima ondata – spiega Diego Fionda, project manager del progetto per Cesvi – da noi e Samsung Italia e l’abbiamo sottoposta al Comune, che ha accettato con entusiasmo. Inizialmente volevamo svolgere anche delle attività in presenza, ma purtroppo finora ciò non è stato possibile : non escludiamo che ciò si possa fare in futuro. Gli utenti hanno risposto con entusiasmo : da ottobre ad oggi siamo arrivati ad oltre 400 chiamate. Il tutto durerà fino a fine maggio, ma stiamo valutando come procedere per i mesi successivi ». Oltre al coinvolgimento dei volontari – diciotto le persone che si alternano nei turni -, anche la partecipazione di una classe del Liceo Lussana, che ha aiutato nella realizzazione di un video. Non solo un numero verde, ma anche video tutorial e formazioni on line. « Chiamano per lo più  donne, in media persone di 73/74 anni. Chiamano per dei dubbi a livello informatico, ma non solo : spesso è una scusa per poter fare quattro chiacchiere con qualcuno. I volontari sono molto disponibili nel supportare gli utenti, a volte anche fuori orario. Si dedicano con pazienza e passione a questo servizio, in cui credono molto ». 

Il tema della digitalizzazione necessario per gli anziani

« Il tema della digitalizzazione si è imposto con forza ed è diventato necessario – aggiunge Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo -, per un’applicazione nella vita quotidiana. Pensiamo ad esempio allo spid, all’accesso ai servizi socio sanitari o anche al semplice desiderio di riuscire a comunicare con le videochiamate con chi non si poteva più incontrare di persona. Tutte azioni che richiedono non solo l’avere uno strumento informatico, ma saperlo utilizzare. I volontari, dai 18 ai 40 anni, individuati da Bergamo per Bergamo, si sono messi in gioco in questo nuovo progetto, che abbraccia anche il tema della coesione sociale ». 

Non solo domande tecniche, ma anche voglia di socialità

« Si è capito che i bisogni di queste persone, soprattutto all’inizio, erano più legati al poter parlare con qualcuno : mancava molto il contatto umano, non potendo uscire – prosegue la volontaria -. Ora invece le chiamate sono più per informazioni sullo strumento digitale, anche se non manca qualcuno che divaga e racconta un po’ di sè. Ad esempio un anziano che ha chiesto se ci fosse la possibilità di fare un corso in presenza, e quando ho detto che al momento non era possibile, non è che ha chiuso la telefonata. Mi ha detto che il suo telefono riceve tanta pubblicità e chiesto cosa potesse fare per evitare ciò. Vanno avanti nel discorso, magari chiedendoci anche cose su cui non possiamo fare molto. C’è anche chi racconta esperienze personali, come l’esser dispiaciuti di non poter incontrare gli amici, altri che raccontano la loro solitudine, altri ancora della passione per la fotografia. Ora li sento più tranquilli rispetto a prima, più rilassati ». Senza il contatto dal vivo, l’unico modo per sentirsi più vicini rimane il virtuale : « Spiegare ad un anziano attraverso il telefono è complesso : spesso hanno solo uno strumento digitale, lo stesso smartphone da cui chiamano, quindi prima di poter spiegare loro tutti i passaggi devono ad esempio inserire il vivavoce. Fortunatamente siamo sempre riusciti a dare una mano. Possiamo dire che è un aiuto reciproco : gli anziani stessi ci danno suggerimenti per modifiche o ampliamenti per aiutarli nel migliore modo ». E conclude : « Nascono delle belle relazioni : fa piacere essere riusciti anche solo a dare un po’ di compagnia. Hanno una forte voglia di imparare e soprattutto di poter tornare alle relazioni dal vivo. Inoltre è bello che si possa aiutare persone di tutti i quartieri della città e che si sia coinvolta anche la scuola, che si passi il messaggio che quest’ultima non è solo didattica, ma imparare l’importanza delle relazioni umane. Sono anche nate delle belle relazioni di collaborazione tra i volontari : capita che ci sentiamo tra di noi per capire chi ha più competenze in un determinato argomento, per avere informazioni più specifiche da poter riportare. Speriamo che a noi si possano unire altre persone ».