Longuelo: «La pandemia ci ha spinto a riflettere. Tutti i sacramenti rimandati di un anno»

La pandemia ha cambiato, tra gli altri comportamenti, anche il modo in cui le comunità cristiane vivono i sacramenti. La parrocchia cittadina di Longuelo ha fatto «la scelta forte» di fermarsi. Dopo che, durante lo scorso autunno, erano stati recuperati i sacramenti rimasti in sospeso dal 2020. 

«La pandemia ha accelerato un processo di riflessione e, se vogliamo, anche di maturazione – spiega don Massimo Maffioletti, parroco di Longuelo -. Abbiamo optato per un cambio sostanziale rispetto al passato: posticipare l’età anagrafica di comunione, confessione e cresima, dando ai ragazzi un anno in più e maggiore consapevolezza nell’avvicinarsi a questi sacramenti».

Le comunioni passano così dalla 3ª alla 4ª elementare. E le cresime dalla 2ª alla 3ª media, «diventando, di fatto, l’inizio del cammino pre-adolescenziale e non più la chiusura del percorso di iniziazione». Le cresime del 2020 erano state recuperate durante lo scorso autunno, «ma c’è comunque una coda di alcuni ragazzi che non sono riusciti a riceverle, perché la loro classe era in quarantena».  

Le nuove scansioni anagrafiche e temporali dei sacramenti non riguardano solo la pandemia. «Saranno mantenute in pianta stabile anche nei i prossimi anni, proprio nell’ottica di una maggiore consapevolezza per bambini e ragazzi. Abbiamo comunicato questa nostra decisione, che è stata accolta. Risposte concrete ne avremo dopo l’estate, quando a settembre si ripartirà e ci saranno le iscrizioni».

In tutto questo tempo, sono comunque continuate le attività di catechismo. «Logicamente online e con una risposta diversa da quella che avevamo in presenza. Perché i ragazzi sono già stanchi della didattica a distanza a scuola. E usare questa modalità anche per la catechesi risulta loro pesante. Così abbiamo cercato di snellire gli incontri, accorciandone la durata». 

Per quanto riguarda matrimoni e battesimi, «anche in tempi normali non ne facciamo molti. Il nostro quartiere ha un’età media abbastanza alta. Di matrimoni ne celebriamo 4/5 all’anno. E ne abbiamo recuperati alcuni che non erano stati fatti causa Covid-19. Gli ultimi battesimi sono stati a gennaio, il prossimo a giugno: annualmente sono circa una quindicina i bambini battezzati nella nostra parrocchia». 

Anche il sacramento dell’unzione degli infermi è stato sospeso per le restrizioni pandemiche. «Abbiamo ripreso da poco con la comunione nelle abitazioni. Tenendo conto che i ministri dell’eucarestia, anche quando non potevano andare a casa degli ammalati, erano in costante contatto con loro tramite telefonate».