Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. Incrocio di sguardi

La gratuita reciprocità degli sguardi

Se tu mi guardi con i tuoi occhi
dai quali mi viene incontro la tenerezza
e se io guardandoti con i miei occhi
ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole,
in questo scambio silenzioso
che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare,
in questo penetrare l’uno nell’altro
nel tempo con benevolenza,
ci è dato tessere la reciprocità di questo amore
e forse la gratuità.

Pablo Neruda, “Se tu mi guardi con i tuoi occhi”

Maggio è un mese impegnativo per tutti. Mentre mi destreggio nel portare a termine l’anno scolastico, si fa strada in me la consapevolezza che bisogna riprendere fiato prima della volata finale verso l’estate. E questo non vale solo per il mondo della scuola. Per uscire dal loop dei diecimila impegni quotidiani necessitiamo tutti di una piccola oasi di silenzio, nella quale dare del tempo a noi stessi e lasciarci cullare dallo sguardo di chi ci ama.

Due le condizioni: non avere fretta e mettere il telefono in modalità aereo. Irreperibilità è la parola d’ordine. In questo tempo di riposo ci si può svestire di tutte le identità lavorative e sociali che ci siamo costruiti o che ci siamo lasciati appiccicare, ed essere semplicemente noi. Ma non solamente noi da soli. Noi significa anche io e la persona che amo, e – perché no? – io e Dio. 

Mettiamoci in ascolto della bellezza dell’altro, lasciamoci accarezzare dagli occhi che ci guardano e accarezziamo a nostra volta. Respiriamo insieme. La gratuita reciprocità degli sguardi è la benzina che ci dà ristoro.