Sinodo, suor Chiara: “Non proclami, ma riflessioni che tocchino la carne della gente”

Roma 25 maggio 2021 Hotel Ergife Conferenza Episcopale Italiana Assemblea generale della Cei, Introduzione del Card. Gualtiero Bassetti.

Buongiorno suor Chiara,

Nei giorni scorsi seguendo i telegiornali ho sentito che ci sarà un nuovo Sinodo della Chiesa italiana e il cardinale Bassetti ha detto che “la gente deve sentire che la Chiesa è una mamma e che ti tiene per mano”. Papa Francesco ha annunciato che ascolterà le parrocchie e le diocesi per una consultazione “dal basso”. Sono una mamma, una catechista e partecipo alle attività della parrocchia, e sono rimasta colpita da questa parola perché mi capita spesso di sentire la Chiesa come lontana dalla vita della gente e dalle situazioni concrete che si verificano: penso per esempio a tutte le famiglie “irregolari” che incontriamo anche tra quelle che chiedono i sacramenti. Mi chiedo quali indicazioni, quali novità potremo aspettarci da questo Sinodo, in che modo potrà incidere sulla vita della Chiesa? E noi “persone comuni”, che cosa possiamo fare?

Grazie, un saluto e una preghiera per la vostra comunità. Laura

La modalità con la quale il prossimo Sinodo, dal tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, sarà articolato costituisce una vera e propria novità che inciderà sicuramente sulla vita della Chiesa, cara Laura e, sono certa, non mancherà di portare i suoi frutti. Tale cammino è, perciò, sin da ora, un evento di grazia che affonda le sue radici nel convegno di Firenze del 2015: «Dopo cinque anni, la Chiesa italiana deve tornare al Convengo di Firenze, e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi: anche questo processo sarà una catechesi. Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare» (Papa Francesco).

Esso si snoderà, infatti, come mai è accaduto, “in sinergia”, partendo dalle diocesi e dalle parrocchie, così da garantire un coinvolgimento “capillare”.

Il cardinal Bassetti, presidente della Cei, paragona questo evento ad una sorta di «conversione pastorale a 360° basata sul Vangelo e le condizioni degli uomini di oggi” (…) “le gioie, le speranze ma anche le tragedie odierne, che sono le gioie, le speranze e le tragedie anche della Chiesa”; considerato il momento storico che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria e delle sue ricadute sociali ed economiche, l’intera assise dei vescovi italiani ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di sentire la vicinanza della Chiesa lieta, col volto di mamma che comprende, accompagna e accarezza, secondo il desiderio di papa Francesco di vedere una Chiesa «sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti», una Chiesa «lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza». 

La sfida è di grande attualità! Per questo motivo è urgente intraprendere questo cammino sinodale che – sempre a detta del cardinal Bassetti – potrà rinnovare la Chiesa dal di dentro e toccare i problemi della gente quali “la solitudine, l’educazione dei figli, le difficoltà di chi non arriva a fine mese per la mancanza di lavoro, l’immaturità affettiva che porta le famiglie a disgregarsi”. 

Quali indicazioni allora potremo aspettarci da un evento così grande di Chiesa? Auguriamoci semplicemente che nascano riflessioni e risposte che tocchino “la carne” della gente e non soltanto proclami. E nel frattempo cosa possiamo fare noi battezzati in Cristo? Accompagnare questo cammino con la preghiera, l’informazione e la partecipazione attiva alle indicazioni dei nostri pastori, nelle nostre comunità parrocchiali.

E allora non ci resta che augurarci, reciprocamente, un buon cammino!