L’eredità di Baba Fulgenzio: “La speranza ci ha sostenuto in progetti pazzi ma realizzati”

I bambini del “Villaggio delle gioia” a Dar Es Salam, in Tanzania, lo chiamavano “Baba”. Padre Fulgenzio Cortesi, 85 anni, originario di Castel Rozzone, della famiglia religiosa dei Padri Passionisti, è morto ieri mattina a Dodoma, in Africa, dopo una lunga malattia. Aveva fondato oltre vent’anni fa, nel 2000, il villaggio che ora dà ospitalità a oltre mille ragazzi, molti dei quali orfani. 

“Siamo certi – scrivono i suoi collaboratori dando l’annuncio sul sito del Villaggio della gioia – che ci guiderà dall’alto nel cammino che ha intrapreso da parecchi anni per dare una mano ai più piccoli ai più indifesi”.

Padre Fulgenzio ha dedicato la sua vita agli ultimi, dalle favelas del Brasile all’Africa: «La prima parola che vorrei dire oggi – scrive in uno dei suoi ultimi messaggi – è grazie. Grazie a tutti gli amici che mi hanno accompagnato nei miei lunghi anni. Grazie a tutti quegli amici che mi hanno accompagnato nei campi di lavoro in Kenya, in Tanzania, in Messico e nelle favelas del Brasile. Grazie a tutti voi che insieme abbiamo potuto realizzare il Villaggio della Gioia, il Villaggio della Luce, il Noviziato e la grande casa di Preghiera che sta per essere ultimata a Dodoma, nuova capitale della Tanzania. Grazie per avere sostenuto la nuova Congregazione delle Mamme degli Orfani che sta fiorendo nella chiesa di Dio e nel mondo intero. Oltre al grazie vorrei sottolineare la parola SPERANZA. Quella speranza che ci ha sostenuto in progetti ‘pazzi’ ma realizzati. Ma non di quella speranza tutta e solo umana che è sciocca ipoteca su un futuro incerto, ma che è sostanza di cose sperate e poi realizzate.»

è stato un Missionario Passionista, insegnante, giornalista e scrittore. Una lunga vita dedicata alla cultura, all’arte, alla civiltà africana. Nel 1960, studente di Teologia e Filosofia, fondò e diresse la sua prima Rivista: la FAM (fraterno aiuto missionario), per studenti delle scuole superiori, e nel 1961 ricevette i complimenti dal Primo Presidente della Tanzania: Julius Nyerere. Nel 1984 fondò il Museo di “Arte, Cultura e Civiltà africana”. Il 2 giugno 2000 approdò definitivamente in Africa.

Leggi l’intervista pubblicata in occasione dei suoi 80 anni qui.