“Arcipelago N”: un viaggio nei territori del narcisismo con Vittorio Lingiardi

La proposta di lettura della Biblioteca diocesana del Seminario Giovanni XXIII di Bergamo: “Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo” di Vittorio Lingiardi (Einaudi).

Arcipelago N rappresenta un luogo mitico, ma anche molto realistico, in cui ciascun lettore può riconoscere una parte di sé: quella narcisistica. L’intento dell’Autore, secondo cui “siamo tutti narcisisti, ma non allo stesso modo”, è quello di esplorare un territorio complesso e articolato attraverso un viaggio, tra mitologia e psicoterapia, in grado di svelare le diverse forme di narcisismo in relazione alle molteplici componenti biologiche, psicologiche e culturali alla base del suo sviluppo, talvolta patologico.

L’analisi di Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, fornisce un contributo alla comprensione clinica del narcisismo, senza tralasciare i riferimenti alla letteratura mitologica e al contesto sociale attuale.

In primo luogo, infatti, il saggio permette di riscoprire la tragica figura mitologica di Narciso, innamorato solo di sé stesso, e di altri miti significativi, attraverso l’interpretazione di illustri autori come Ovidio, Pausania, Calderón de la Barca e Lacan.

Nella seconda parte del saggio, l’Autore esplora la complessità narcisistica tra due estremi patologici: da una parte un narcisismo fragile caratterizzato da sentimenti di inferiorità, ipersensibilità alla critica, invidia e ricerca costante di approvazione e dall’altra, un narcisismo arrogante, potenzialmente psicopatico, contraddistinto da egocentrismo, richieste di ammirazione e scarsa empatia.

Come scrive Lingiardi, è difficile capire davvero come diventiamo ciò che siamo e, in particolare, comprendere la patogenesi di un disturbo di personalità, in quanto ciascun individuo è frutto di un intreccio di variabili biologiche, psicologiche, sociali e culturali. Anche il contesto sociale, infatti, può alimentare alcune dinamiche, come la mistificazione della politica, del corpo e delle relazioni, che rischiano di tradursi in una cultura dell’indifferenza, dell’apparenza e dell’autocelebrazione. 

Fortunatamente, all’interno dell’arcipelago N si colloca anche quello che l’Autore definisce “equilibrio narcisistico” grazie al quale riusciamo a perseguire i nostri obiettivi ed essere orgogliosi dei nostri successi, senza per questo compromettere le relazioni sociali e sacrificare l’empatia verso gli altri. 

Chiara Maino

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