Crave: il nuovo “Twilight”? L’urban fantasy di Tracy Wolff nelle terre selvagge dell’Alaska


State ancora decidendo chi preferite tra Edward Cullen e Jacob Black? Vampiro o lupo mannaro? Allora siete nel posto giusto al momento giusto, perché è qui ed ora che scoprirete “Crave”, un libro che vi farà dimenticare completamente “Twilight”, per farvi immergere nelle terre selvagge dell’Alaska, in un maestoso castello gotico che ospita una scuola, la Katmere Academy.

La nuova saga Fantasy/Young Adult di Tracy Wolff approda in Italia rendendo disponibili i primi due capitoli, “Crave” e “Crush” (Sperling & Kupfer): eccovi una piccola recensione e un assaggio della trama.

Grace, una ragazza di San Diego, è a bordo di un minuscolo aereo in direzione Alaska. Vi starete chiedendo cosa ci faccia lì, invece che essere a prendere il sole su una spiaggia californiana. I suoi genitori sono morti un mese prima, e lei non ha più una casa in cui stare. Magicamente, il fratello del padre defunto, lo zio Finn, decide di ospitarla nella scuola di cui è preside: la Katmere Academy.

Ed eccoci qui, a seguire Grace nel suo atterraggio verso una nuova vita, molto più fredda e meno solare della California, circondata da lupi, orsi e neve. Una bella vita no?

Appena arrivata, Grace trova sua cugina Macy ad aspettarla: le due non avevano avuto molte occasioni per conoscersi, ma ora sono intenzionate ad approfondire il loro legame di amicizia, avendo l’occasione di condividere la stanza di alloggio nella scuola, che le attende oltre un lungo viaggio a bordo di un gatto delle nevi.

Tra alberi usati come ostacoli per lo slalom e ululati poco rassicuranti, le due ragazze arrivano al cancello di ingresso del magnifico ed immenso castello della Katmere Academy, che lascia Grace a bocca aperta. Archi a sesto acuto in sequenza accompagnati da arazzi finemente lavorati, fanno da decorazioni a delle massicce mura in pietra, che portano a fantasticare su infinite storie e segreti che un posto così può nascondere.

Grace comincia a sentirsi fiacca per colpa del mal di montagna, e rimane a riposarsi mentre la cugina si occupa della sua sistemazione. Ed è grazie ad un malore se Grace incontra per la prima volta Jaxson Vega, lo studente più desiderato e più temuto dalle scuola.

“Zigomi altissimi.

Labbra rosse e piene.

La mascella così pronunciata che potrebbe tagliare la pietra.

Pelle vellutata d’alabastro.

E gli occhi… di un’ossidiana insondabile che vede tutto e non rivela nulla, circondati dalle ciglia più lunghe e indecenti che abbia mai visto. E quel che è peggio, in questo momento quegli occhi onniscienti sono puntati come laser su di me, e all’improvviso ho il terrore che riescano a vedere tutte le cose che mi sono sforzata così tanto a lungo di nascondere. Cerco di chinare la testa, di distogliere lo sguardo, ma non ci riesco. I suoi occhi mi incatenano, sono ipnotizzata dalle ondate di magnetismo puro che emanano”

Così viene descritto Jaxson la prima volta che compare. “Non si può che ammettere che questo ragazzo è sexy da morire” pensa Grace mentre avviene il loro primo incontro, indecisa su quale seguire delle due impressioni che ha avuto durante l’incontro con quel misterioso ragazzo.

Ed è così che inizia l’avventura di Grace in Alaska, cercando di integrarsi in quella strana scuola ai confini del mondo che nasconde un segreto di cui lei non ha la minima idea.

Crave: l’urban fantasy in Alaska

Con un particolare modo di scrivere, Tracy Wolff riesce a farci percepire molto più chiaramente le emozioni e stati d’animo dei suoi personaggi. Espressioni come “Cioè, wow! Insomma… wow!” sono usate per descrivere stupore: ad una generazione più giovane, target del racconto, questo stile molto colloquiale e informale può risultare più familiare e amichevole, facendo scaturire una voglia irrefrenabile di continuare a leggere, parola dopo parola, riga dopo riga.

Una quantità notevole di capitoli (ben 65!) scandisce una storia ben organizzata, che non lascia punti in sospeso se non uno finale per poter continuare il racconto: tutto è perfettamente orchestrato in modo da non lasciare nulla al caso, permettendo anche di inserire, in buona parte dei capitoli, colpi di scena per aumentare la curiosità.

L’inserimento di alcune parti organizzate come una chat del telefono rendono il tutto più divertente, e offrono una visione più completa sul carattere dei due personaggi principali: insomma, è risaputo che nei messaggi mandati da dietro uno schermo siamo tutti meno timidi e differenti rispetto alla vita reale.

La cosa che più mi ha colpito sono i nomi dei vari capitoli. Se con il nome del primo capitolo di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini” (“Disintegro accidentalmente la prof di matematica) pensavo di aver visto tutto, “Crave” offre nuovi spunti per continuare questa epopea composta da semplici ma geniali frasi, di cui vado matta. Ecco la mia top 5:

5- No, il pupazzo di neve non lo voglio proprio fare

4- Qualche volta tenere stretti i tuoi nemici è il solo modo per evitare l’ipotermia

3- E si scopre che il diavolo veste Gucci

2- C’è chi mi darebbe della paranoica, ma per me c’è una brutta stronza che cerca di usarmi come sacrificio umano

1– Che cos’hanno in comune il rosa shocking e Harry Styles?

Ora, giustamente, vi starete chiedendo cosa c’entra “Twilight” con “Crave”. A questo punto è ora di svelare il segreto che avvolge la Katmere Academy: attenzione, considerando che la scrittrice decide di tenere nascosto questo dettaglio per metà libro, esso può essere considerato uno spoiler.

Perciò: ATTENZIONE SPOILER!!

La nostra scuola sperduta in Alaska ospita niente di meno che dei mostri: vampiri, licantropi, mutaforma, draghi e streghe sono le varie fazioni da cui l’istituto è frequentato. Si avete capito bene, Macy è infatti una strega e il bel Jaxon un vampiro. Ma il perché la cugina di Grace sia una strega e la nostra protagonista no, spetta a voi scoprirlo, immergendovi nella lettura di questo magico fantasy!