Cre Città Alta, un lavoro di squadra: “Dialogo con tutte le anime del quartiere”

Di fronte alle incertezze e ai tanti interrogativi, anche in Città Alta l’oratorio ha deciso di non fermarsi. “L’idea di fondo che ci ha guidato è stata continuare ad offrire il tempo del CRE anche quest’anno ai ragazzi, non far mancare questa opportunità nonostante le incertezze che c’erano all’inizio”, esordisce don Matteo Bartoli, curato di Città Alta.

Anche qui l’oratorio ha avviato un proficuo lavoro di squadra con gli altri enti del territorio. “Abbiamo portato avanti un buon lavoro a livello di rete sociale e anche di rete socio-educativa. Quest’ultima è nata per noi ancor prima della rete sociale: coinvolge parrocchia, Circolino, insegnanti di elementari e medie, spazio compiti, libreria di San Pancrazio, Maite. Anche per il CRE abbiamo avuto un proficuo dialogo con tutte le anime del quartiere”.

Le proposte organizzate dai diversi enti, così, sono state costruite senza sovrapposizioni e garantendo due mesi di attività per i bambini. Ma non solo. “Anche alcuni laboratori del CRE dell’oratorio nascono da questa collaborazione: la web radio, portata avanti da alcuni giovani di Città Alta, tra cui quelli del nostro oratorio; le attività all’orto botanico, i laboratori al circolino e quelli al museo Bernareggi, dove i bambini creeranno, insieme ad un artista, un arazzo che verrà esposto nell’ex ateneo per la festa di sant’Alessandro. Insieme abbiamo organizzato anche alcune iniziative serali: Città Alta ha bisogno di momenti per ritrovarsi, non è una metropoli e si riesce a creare un minimo di comunità”.

Il programma prevede anche due gite a settimana: tra le mete i parchi della città, San Vigilio e Borgo Canale ma anche qualche uscita fuori porta in pullman. Tutto avviene secondo la divisione in fasce d’età. “È stata la forza dell’anno scorso: puoi dare un taglio mirato alla proposta e anche i ragazzi si divertono di più – spiega ancora don Matteo -. Le medie stanno in oratorio al Seminarino, le elementari nelle medie del Seminario; talvolta entrambi i gruppi usano anche l’ex oratorio di Borgo Canale”. 

Le attività del CRE hanno preso il via lunedì 14 giugno e continueranno per quattro settimane, sino al 9 luglio, sia la mattina sia il pomeriggio. E a seguire l’oratorio sta organizzando una settimana in montagna, in Trentino, per i ragazzi di III media e per gli adolescenti delle superiori. Proprio loro sono in questo periodo la forza del CRE. “Abbiamo in tutto 35 animatori, di cui 7 maggiorenni, che insieme ai volontari adulti seguono più di 100 bambini: non è male”.

I due anni segnati dalla pandemia lasciano come eredità anche un insegnamento significativo. “Come dicevo agli animatori in sede di formazione, viviamo un CRE meno prestazionale ma più attento alla dimensione dell’informalità. L’anno scorso per forza di cose si è giocato al ribasso, senza pensare di fare chissà cosa: abbiamo valorizzato lo stare insieme, senza l’ansia di prestazione. Certamente vogliamo fare bene ma senza pensare di essere i più bravi e di avere i numeri più grandi”.