Cre diffuso a Monterosso: “Dopo la pandemia gli iscritti sono quasi raddoppiati”

Numeri in crescita, lavoro di rete e proposte innovative. Sono gli ingredienti del CRE diffuso di Monterosso. La pandemia non ha fermato la pastorale giovanile, anzi l’ha rinnovata e rilanciata. 

“Stiamo riflettendo su un effetto della pandemia molto positivo – esordisce don Chicco Re, collaboratore pastorale di Monterosso -: abbiamo quasi raddoppiato il numero delle famiglie che hanno scelto di mandare i figli al CRE rispetto sia all’anno scorso sia all’anno precedente. Leggiamo questi dati in modo positivo e li interpretiamo”.

Alla base c’è la costruzione di un lavoro di rete, già tessuto lo scorso anno. “Non abbiamo organizzato il CRE da soli come oratorio, ma ingaggiando tutta la comunità di Monterosso, tutto il quartiere. Anche quest’anno continuiamo con l’esperienza del CRE diffuso, costruita insieme alla rete sociale del quartiere, dove l’oratorio fa da capofila in quanto mette a sistema tutte le energie che il quartiere mette a disposizione”.

Tanti i soggetti coinvolti: associazioni, cooperative, gruppi, l’istituto scolastico e il comitato genitori. Tutti sono scesi in campo per dare il proprio contributo e costruire un mattoncino del grande edificio del CRE.

E così lunedì 21 giugno hanno preso il via le quattro settimane di CRE: mattina e pomeriggio insieme per i ragazzi divisi nei gruppi, ciascuno dei quali è accompagnato da due o tre maggiorenni e da qualche animatore minorenne. Al mattino i ragazzi si ritrovano in due cluster: le medie alla scuola Papa Giovanni, le elementari all’oratorio. Dopo il triage, la divisione in dieci gruppi che trascorrono la giornata di CRE in dieci diversi posti del quartiere, a rotazione. 

“Le attività sono strutturate a seconda di quanto il quartiere ha voluto mettere a disposizione – spiega ancora don Chicco -: per esempio, al parco Goisis un’associazione che si occupa di psicomotricità propone un’attività di riscoperta delle proprie emozioni e del proprio corpo a partire dalla musica; la polisportiva propone delle attività legata a giochi sportivi di movimento, studiati alla luce di quanto i bambini hanno vissuto nei mesi scorsi; la cooperativa Ecosviluppo fa delle proposte sui temi di ambiente, riciclo e rifiuti; l’associazione Benessere creativo propone un laboratorio di falegnameria sul tema del riuso degli oggetti e dei materiali scartati dalla produzione industriale per ridare vita agli oggetti”.

Ogni settimana i ragazzi vivono anche due proposte particolari. “Abbiamo pensato a due uscite a km zero. La prima è naturalistica: percorriamo tracciati vicini al quartiere per far riscoprire luoghi e itinerari nella natura, senza andare lontano. La seconda è culturale, alla scoperta di alcuni luoghi significativi della città: avremo, per esempio, un itinerario su Lorenzo Lotto nel quartiere di Pignolo, uno al museo Caffi e all’orto botanico, uno nella zona del centro, tra porta Nuova e Sant’Alessandro”.

Un lavoro significativo è stato dedicato anche alla formazione degli animatori. “Il percorso è cominciato dopo Pasqua ed è stato guidato dagli educatori maggiorenni dell’oratorio e insieme da alcuni educatori professionali che abbiamo voluto coinvolgere per mantenere alta la qualità dello sguardo educativo: servono competenze, non solo la buona volontà”.

Un prequel del CRE è già stato vissuto nei giorni precedenti. “Abbiamo proposto un CRE destrutturato, una settimana gratuita di attività solo al mattino, pensata in particolare per le famiglie con esigenze lavorative urgenti. I ritmi sono stati molto leggeri, l’obiettivo era che i bambini si riposassero dopo la fine della scuola”.

La sinergia messa in campo in questi due anni prende già i tratti di un tesoro da custodire anche dopo la fine della pandemia. “Secondo me è una delle cose che abbiamo imparato e dice davvero un cambio di rotta rispetto al CRE classico che abbiamo sempre fatto: dobbiamo trarre spunto importante dal nuovo modello che si è fatto avanti, facendo di necessità virtù. Ma adesso la virtù… supera la necessità: è un valore aggiunto troppo importante”.