Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana: la ricerca della felicità. Desideri e progetti

Quali nuovi orizzonti può aprire la ricerca della felicità, e in che modo si concretizza? È il tema della meditazione proposta questa settimana dai giovani collaboratori dell’Ufficio diocesana Tempi dello Spirito.

Ogni uomo custodisce dentro di sé un’energia che lo anima, che lo spinge a ricercare certe situazioni e relazioni piuttosto che altre. In una parola è animato da un desiderio. I desideri particolari di ciascuno hanno come comune denominatore un fine: la ricerca della felicità. Certamente ogni persona in questa ricerca compie scelte diverse, intraprende strade diverse, costruisce storie diverse… ma la vera felicità viene raggiunta quando l’uomo realizza pienamente ciò che è. “Diventa ciò che sei” direbbe il poeta greco Pindaro. Nell’ottica cristiana l’uomo trova la felicità quando realizza il progetto che Dio ha su di lui.

Fin qui tutte belle espressioni, tutti pensieri condivisibili, ma come si fa a capire qual è il desiderio che porta alla felicità? E soprattutto come realizzarlo nella vita che certamente non è sempre semplice?  Molti psicologi sostengono che il desiderio è causato da una mancanza, da un oggetto che non si possiede o una relazione che non si vive. Il desiderio si appaga solamente quanto troviamo ciò che ci mancava. Tuttavia per la felicità le cose si complicano perché certamente non si ottiene con oggetti, ma si potrebbe dire che il desiderio di felicità trova una sua realizzazione quando si sperimenta un senso di pienezza nella situazione che si sta vivendo, quando si sta bene nella relazione con un’altra persona. Nel suo dipinto dal titolo La danza, Henri Matisse sembra voler esprimere proprio questo sentimento di felicità nell’armonia dell’intero dipinto. Le cinque persone dipinte di rosso che stanno danzano sono certamente in armonia tra di loro, ma anche con il creato, il cielo e la terra in blu e verde. 

Il dipinto ci riporta poi alla seconda domanda: come realizzare il desiderio di felicità? I protagonisti del dipinto sembrano dare un’unica risposta: danzando! È un invito universale a mettersi in gioco e a intraprendere la strada che ci rende veramente felici. Gli ostacoli e le difficoltà che potrebbero intralciare il cammino non devono impedirci di seguire i nostri desideri, ma devono essere affrontati con coraggio, ricordandoci che il Signore non ci lascia mai soli nella danza che è la vita. Come scrive Sidney Carter nella sua poesia Il Signore della danza

“Io danzavo per lo scriba e il fariseo
ma essi non hanno voluto seguirmi;
io danzavo per i peccatori,
per Giacomo e per Giovanni,
ed essi mi hanno seguito
e sono entrati nella danza.”