Santuario della Cornabusa, luogo del cuore del Fai. Nuovo sito e mappe per valorizzare spazi e percorsi

Una serie di iniziative per promuovere e valorizzare il Santuario della Madonna della Cornabusa a Sant’Omobono Terme. «Un nuovo linguaggio tramite cui raccontare le bellezze del Santuario, rendendolo parimenti accessibile anche ad un pubblico giovane e alle famiglie», ha spiegato Laura Colleoni, referente di Moma Comunicazione, l’agenzia che ha coordinato il progetto, comprensivo della realizzazione del nuovo sito internet (www.cornabusa.it), della digitalizzazione dei percorsi che portano al Santuario (sono sei e si possono scaricare anche dalla app Orobie Active), della mappa cartacea e del rifacimento della segnaletica turistica.

Gli interventi (presentati lo scorso 26 giugno) sono stati realizzati, grazie ad un contributo di 9.000 euro del Fai e di Intesa Sanpaolo, nell’ambito dell’iniziativa “I Luoghi del Cuore”. «Abbiamo sostenuto la candidatura del Santuario al programma Fai, convinti che, tramite la collaborazione di diverse figure sociali, istituzionali e religiose, anche la nostra piccola realtà potesse competere in una manifestazione così grande», ha commentato Roberto Facchinetti, presidente della Comunità montana Valle Imagna. Con il raggiungimento di 47.936 voti, il Santuario della Madonna della Cornabusa è diventato “Luogo del Cuore”, a seguito del IX° Censimento promosso dal Fai  (Fondo ambiente italiano) nel 2018. «Ci siamo avvicinati a questo progetto a piccoli passi – ha detto Renzo Frosio, riferimento dei volontari della Cornabusa -. Ora continueremo a sostenere il Fai nella promozione, cura e tutela del patrimonio del nostro Paese». 

Secondo Claudio Cecchinelli, capo delegazione del Fai di Bergamo, alla base di tutto «c’è la volontà della Valle Imagna di mostrare ai turisti un patrimonio ed un simbolo territoriale che le sta a cuore». Per don Alessandro Locatelli, rettore della Cornabusa, «l’iniziativa ha aiutato a consolidare il rapporto tra il Santuario e l’intera Bergamasca». «Nella nostra provincia ci sono oltre cento santuari – ha sottolineato don Gianluca Salvi, responsabile diocesano per l’Ufficio pellegrinaggi -: questi e la Cornabusa devono oggi cogliere la sfida di mettersi a servizio della persona».

Per il futuro del Santuario, il presidente del Consorzio Bim, Carlo Personeni, ha auspicato «in virtù del legame della Cornabusa con i migranti bergamaschi, l’inserimento negli itinerari del “Turismo delle radici”»: una serie di percorsi che l’Ente bergamaschi nel mondo, di cui Personeni è presidente, sta organizzando. Anche l’amministrazione comunale di Sant’Omobono Terme ha manifestato la sua contentezza per il rilancio del Santuario. Il vice sindaco del paese, Demis Todeschini, ha annunciato un doppio  intervento di messa in sicurezza stradale, nell’ottica di un maggiore flusso turistico: «la riqualificazione del ponte che collega la strada provinciale a quella comunale verso la Cornabusa e la realizzazione di una rotatoria all’incrocio per Bedulita».