Salmi protagonisti a EffettoBibbia: suonare, cantare, pregare il salterio

I salmi sono al centro di un incontro che si annuncia suggestivo: “Suonare, cantare, pregare il salterio”. È il filo conduttore dell’appuntamento di EffettoBibbia in programma il 3 luglio alle 16,30 nella chiesa del Monastero Matris Domini in via Locatelli 77 a Bergamo. Elisa Erroi, Alberto Foresti e Giusi Quarenghi proporranno alcune letture a cura del Gruppo di studio ebraico biblico a Longuelo. 

Il salterio è il libro biblico dei salmi con il quale ha molta familiarità e una frequentazione assidua la scrittrice e poetessa bergamasca Giusi Quarenghi. Li ha fra l’altro tradotti “per voce di bambino” in un bellissimo volume illustrato da Anais Tonelli “Ascolta. Salmi per voci piccole” (Topipittori). Ha approfondito con una lettura attenta, approfondita i testi sacri che è confluita anche in un altro volume dedicato ai ragazzi “Io ti domando” (sempre Topipittori, illustrato da Guido Scarabottolo) e più di recente la sua ricerca è confluita anche nel volume “Ester”, nella bella collana “Madri della fede” (San Paolo), in cui segue il percorso di un personaggio femminile dalle mille sfaccettature (la straniera, la regina, la nascosta) e in questa rilettura, pervasa da una grande forza poetica, trova numerosi spunti di attualità.

“Ho cominciato col sentirli cantare, ai funerali, in un latino di paese, Misereremei e Deprofundis – scrive Giusi Quarenghi nella presentazione di Ascolta, il suo libro di Salmi dedicati ai piccoli –; via via ho aggiunto la mia voce; poi l’italiano è salito all’altare, e la musica era di J. S. Bach; poi gli spirituals, poi la poesia e le traduzioni: Lasker-Schuler, Celan, Bachmann, Bernhard, Lavant, Turoldo e Ravasi, Ceronetti, Levi… Intanto, la consuetudine a leggerli, ora trovando corde anche per le mie dita, ora ritraendomi con orrore, ora sentendomi presa e persa  in un canto cosmico, ora spinta fino in fondo a un sentire ferito e maligno. Sempre però davanti a parole mai senza le cose, le cose del mondo e del vivere, laddove scorre e splende, laddove inciampa, sanguina, incattivisce. Sempre davanti a parole di terra, di fuoco, di acqua e di aria, parole ‘elementali’, originarie e a fondamento della grammatica del nominare e dell’esprimere. Sempre davanti a parole con i piedi ben in terra, fermi come quelli del mulo renitente, o per strada, in via, per andare, bisogno o desiderio, esilio fuga salvezza. I piedi bene in terra e lo sguardo, lo sguardo quasi sempre in verticale, o verso su, un su alto, molto alto, o verso giù, fino allo sprofondo, anche quello dentro di sé. All’incrocio tra il “conosci te stesso” del tempio di Delfi e il “Sappi davanti a chi – e anche grazie a chi- sei/stai in piedi” delle sinagoghe. Dentro una ricerca così consapevole da non poter non chiamare in causa qualcun altro, per incolparlo, farlo sentire responsabile e al di sotto delle attese dei compiti e delle promesse, ma anche per ringraziarlo, esprimere riconoscenza e gioia. Nella consapevolezza che a volte non ci bastiamo per vivere e capire tutto quello che ci attraversa, quello che sentiamo e patiamo, così spesso di noi tanto più grande, più potente, sproporzionato, in eccesso e in difetto, incontenibile e fuori umana misura. Qualcun altro perché l’io non basta, serve un tu. A volte è un tu generico, come a dire: … ci dovrà pur essere da qualche parte qualcuno che ha colpa di tutto questo, e che dovrà rendere conto; ma anche:…ci sarà ben qualcuno che mi ascolta e capisce, qualcuno al quale rendere merito per tanta meraviglia, dire grazie, riconoscere capacità senza fine e dismisura di cuore…Ma il più delle volte è un tu certo: con sicurezza si sa che c’è, chiamarlo ne è la prova,  una prova che lo obbliga a esserci, e a non mancare al compito di rispondere, ascoltare, ascoltarci. Sempre”. Accanto alla scrittrice ci sarà Alberto Foresti, pianista di formazione e collezionista di pianoforti d’epoca, esperto di didattica della musica. Affascinato dal suono del salterio (antenato del pianoforte ) ascoltato presso amici musicisti-liutai, ha deciso di dedicargli parte del suo tempo spesso in duo con Davide Bortolai in un repertorio dal medioevo a oggi.

E infine Elisa Erroi, laureata in Pedagogia e in Pittura e pittrice di professione, si è sempre occupata di didattica della musica e dell’arte e ha studiato canto per passione.

L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria scrivendo a effettobibbia@gmail.com, in rispetto delle norme anticovid sarà necessario indossare la mascherina chirurgica e all’ingresso verrà misurata la temperatura.