Street Camp a Seriate: la magia del circo a misura dei più piccoli

Siamo giunti alla terza settimana dello “Street Camp”, un centro estivo nella scuola elementare “Cerioli” a Seriate, molto diverso e particolare rispetto agli altri. Un luogo dove incontrare e provare un sacco di attività diverse, spiegate e raccontate dagli insegnanti di OC Hip Hop School e Spazio Circo Bergamo.

 “La nostra collaborazione nasce perché le nostre associazioni propongono delle attività che sono affini, sia per quanto riguarda il livello generale di energia, sia per quanto riguarda il contesto. Sono accomunate dalla natura delle attività proposte oltre che dal contesto in cui sono sviluppate, ovvero la strada, ed entrambe offrono la possibilità di imparare a fare delle performance. Abbiamo accolto l’iniziativa del comune di Seriate del creare nuove proposte di Cre in cui le associazioni del territorio del paese potessero collaborare, così abbiamo deciso di portare avanti insieme questa avventura”.

Ogni settimana ci sono un’infinità di attività proposte: Acrobatica Aerea (tessuti aerei e cerchio), Palo cinese, Slackline, Giocoleria (diablo, flowerstick, piatto cinese), Equilibrismo (sfera, waveboard, pedalò, …), Monociclo, Hip Hop, House Dance, Dancehall, Parkour, Breakdance, Ginnastica Ritmica, Body percussion, Percussioni, Teatro, Laboratori di arte.

La giornata parte con un’ora di accoglienza (dalle 8.30 alle 9:30), per poi iniziare la prima attività, seguita da una merenda e dalla seconda attività della mattina. Dopo la pausa pranzo, anche il pomeriggio viene diviso secondo il criterio della mattina, con due attività e una merenda, e la giornata termina alle 17. La fascia di età per cui è proposto questo Cre va dai 3 ai 17 anni.

Ne parliamo con Fausta Sala (Spazio Circo Bergamo) e Chiara Crovetto (OC Hip Hop School) che raccontano l’esperienza di gestire un campo estivo.

Quali sono gli obiettivi principali che O’Cipher Hip Hop School e Spazio Circo vogliono raggiungere?

OC: “Il nostro obiettivo è far conoscere e diffondere la cultura urbana nel modo più capillare possibile, trovare delle attività per esporre il maggior numero di persone a queste discipline, utilizzando strumenti diversi, come i corsi regolari o gli interventi nelle scuole. La compagnia, rappresenta un altro veicolo più performativo in cui noi trasmettiamo queste cose: crediamo nei nostri allievi e nelle loro capacità, e diamo un grande valore all’unità presente in un gruppo”.

Spazio Circo: “Anche per noi l’obiettivo è quello di far conoscere il più possibile il mondo del circo, non tanto quello tradizionale, ma quello moderno (senza l’utilizzo di animali), dove si trovano la danza, la musica e il canto oltre alle performance circensi. L’altro obiettivo è quello educativo e didattico: entrando nelle scuole facciamo dei laboratori, anche con i più piccoli, andando a lavorare principalmente su attività motorie. Un altro obiettivo non ancora raggiunto è quello delle “Residenze artistiche”, diventare sede di diverse compagnie nazionali o internazionali, che possono utilizzare i nostri strumenti, il tendone e i vari attrezzi, per fare dei periodi di prova di costruzione dei loro spettacoli. Un altro obiettivo è quello di far crescere i nostri allievi, e portarli a diventare dei nostri collaboratori o aiutanti per formare un bel gruppo di grande fiducia e di grande professionalità, per crescere come un gruppo”.

Quale è la parte di questo Cre che vi dà più soddisfazioni?

“Vediamo negli occhi dei bambini tantissimo entusiasmo e risate e ne siamo contente. Ci fa molto piacere aver notato che in queste settimane i ragazzi si stanno veramente divertendo con le cose più semplici, il che ci fa ben sperare: la paura che avessero perso la magia viste le difficoltà degli ultimi 15 mesi era alta, invece è sufficiente il più semplice dei giochi per incantarli. Anche il tempo libero che hanno lo sfruttano stando insieme a giocare, senza obiettivi tecnici, senza cose da imparare a fare. E questo è bello, è veramente una cosa che abbiamo recuperato con molta gioia”.

Come è cambiato il vostro rapporto con i bambini prima e durante il Covid? Ci sono alcune difficoltà o vantaggi?

Spazio Circo: “Ora tendo a non mutare il mio rapporto con i bambini nonostante le privazioni che ci sono state, che tutti abbiamo dovuto affrontare. Durante il periodo Covid, ho dovuto cambiare, ma adesso sto recuperando tutto, sto rientrando nel “mood” di due anni fa, piano piano, perché sento la necessità di abbracciarli e di averli vicino”.

OC: “Noi abbiamo fatto un percorso di psicologia dello sport durante il primo lockdown, perché avevamo voglia di offrire una risposta reale e affidabile, quindi abbiamo fatto un percorso con una psicologa, ovviamente online, che ci ha dato parecchi strumenti per la lettura delle cose, per noi è stato anche un modo per dotarsi di strumenti nuovi nel lavoro con i bambini e anche nel lavoro tra di noi, in team. Quindi in questo senso ho uno sguardo più attento ad alcune parti, sicuramente un po’ meno votato alla tecnica, al passo e all’energia, alla danza in senso stretto, e un po’ più aperto a cogliere degli aspetti emotivi e psicologici”.

Parliamo della serata adolescenti al mercoledì, perché è nata? Come si sviluppa?

“La serata adolescenti nasce dalla volontà di offrire un’attività in presenza agli adolescenti di Seriate, ed è in collaborazione con “Officina Giovani” del comune di Seriate. L’idea è quella di chiamare a raccolta in un momento serale tutti gli adolescenti che partecipano come animatori o come utenti ai diversi Cre del paese, in modo da dar loro uno spazio senza bambini e genitori, ed è svolto nei luoghi di cui si voleva valorizzare la presenza, ad esempio il centro sportivo, in cui queste serate sono iniziate, l’Oasi Verde e la piscina, dei luoghi di ritrovo che si volevano ripensare, reinventare e nutrire di contenuti nuovi, per dare agli adolescenti uno stimolo per quest’estate”.

Che cosa vi aspettavate dal Cre prima di iniziare? E ora che è iniziato?

“Sapevamo che non sarebbe stata un’esperienza leggera, sono tante le ore settimanali che sono state dedicate a questo progetto, e tutto sta andando a gonfie vele. Noi non abbiamo un’esperienza lunghissima, perché di solito d’estate ci occupiamo più degli spettacoli, però negli ultimi anni avevamo organizzato dei camp intensivi in montagna (per quanto riguarda O’Cipher) e la “Vacanza Circo” (per quanto riguarda Spazio Circo Bergamo), delle basi di esperienza più impegnative, dato che devi curare i ragazzi anche di notte, che ci ha supportato sicuramente in questa esperienza, che risulta più semplice dal punto di vista logistico, dato che siamo nel nostro territorio, e non abbiamo la responsabilità sui bambini 24 ore al giorno. Da un certo punto di vista è più semplice, però è un’esperienza più lunga (5 settimane), più tutta la parte preparativa, corrisponde comunque ad un grande impegno”.

Come hanno risposto i bambini alle attività proposte?

Spazio Circo: “In realtà i bambini hanno risposto bene a tutte le attività: c’è ovviamente qualcuno che si sente a suo agio in un’attività e più affaticato a fare altro. In generale sono bravi, leggi questa voglia del ritorno al gioco, del ritorno al vivere, ritorno a divertirsi. Nonostante il caldo le attività si svolgono tutte con energia, i ragazzi hanno molta resistenza. Un’attività che mi ha sorpreso è stata la corda acrobatica: sono andata a riprenderla per inserire qualcosa di nuovo, e ha funzionato. L’ho proposta anche al gruppo di adolescenti, anche loro super entusiasti”.

OC: “Vedo una risposta buonissima da parte dei bambini. Per quanto io possa avvertire vicine le attività circensi, quelle del teatro e della danza, in Italia manca molto una cultura dell’arte performativa in senso ampio, per cui c’è qualcuno che magari è molto legato alle discipline circensi, e fa più fatica a lasciarsi andare su quelle di danza o viceversa. Delle piccole resistenze personali ci sono state, però ci sono state anche grandissime scoperte, persone che magari sono arrivate legatissime ai tessuti aerei e poi si sono scoperte interessate anche ai laboratori artistici e alla danza o viceversa. Organizzare un Cre ricco di attività differenti è bello per questo, quando un allievo mi dice “io mi fermo settimana prossima perché voglio continuare ad allenarmi con il monociclo” e un allievo di Spazio Circo mi dice “mi sono divertito con le attività di hip hop” significa che si è instaurato un circolo virtuoso di cui poi beneficiamo tutti”.

Anche i ragazzi del Cre hanno preso parte a questa intervista, rispondendo alle domande: “Che cos’è per te questo Cre? Che cosa ti è piaciuto?”

Andrea, 12: “Per me questo Cre è un’emozione unica, non ho mai vissuto un Cre così bello, dove si svolgono molte attività diverse. All’inizio mi sembrava che ci fossero troppe persone e pensavo di non riuscire a socializzare, però poi ho conosciuto la “Gang dei Teletubbies”, che sarebbe il nome del gruppo di cui faccio parte, e ho incontrato tanti ragazzi, che mi sono stati molto simpatici”

Sebastiano, 11: “Penso che questo Cre sia una grande opportunità per fare amicizia con altre persone e imparare cose nuove”

Letizia, 10: “Di questo Cre mi è piaciuto imparare cose nuove e fare molte amicizie”

Mateo: “Ciò che mi è piaciuto di più di questo Cre sono i tessuti aerei”