Haiti, assassinati in un attentato il presidente Moïse e la moglie

Il presidente di Haiti, Jovenel Moïse, è stato assassinato insieme alla moglie Martine nella sua residenza presso la capitale Port-au-Prince da un “commando di uomini armati non identificati”. A darne l’annuncio è stato il primo ministro ad interim, Claude Joseph.

L’omicidio, stando a quanto affermato dal premier in un comunicato, è avvenuto nella notteLa situazione della sicurezza nel Paese, già instabile, è stata descritta da Joseph come “sotto il controllo della polizia nazionale e delle Forze armate“.

Il primo ministro ha definito l’omicidio del presidente “un atto barbaro e inumano”. Ferita e ora ricoverata in ospedale la “first lady” Martine Moise.

Nel comunicato il premier ha specificato che, per quanto gli autori del gesto siano ancora da identificare, alcuni di loro “parlavano spagnolo”.

Ad Haiti, che condivide il territorio dell’isola caraibica di Hispaniola con la Repubblica Dominicana, la lingua ufficiale è il francese e la più diffusa è il cosiddetto creolo haitiano. 

L’omicidio di Moise arriva al culmine di mesi di tensioni e violenze e nel pieno di una crisi politica. Il defunto capo di Stato governava per decreto dal gennaio 2020 a fronte di un mancato accordo sulle elezioni legislative che aveva di fatto messo fuori uso il Parlamento.

Reazioni di indignazione e preoccupazione sta sollevando la notizia dell’attentato al presidente haitiano Jovenel Moise, avvenuto la notte scorsa nella casa di Port-au-Prince. Moise è deceduto, mentre la moglie è rimasta ferita (al momento non si hanno notizie certe del suo stato).

Sono “scioccato dall’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moise”, ha scritto l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera Josep Borrell su Twitter, ricordando di aver avuto con Moise “uno scambio in un forum diplomatico solo 3 settimane fa”. “Questo crimine rappresenta un rischio di instabilità e una spirale di violenza”, commenta ancora Borrell, invocando che “gli autori di questo assassinio siano trovati e assicurati alla giustizia”.